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Niscemi. I No Muos tagliano le reti della base militare durante il corteo

Domenica la decima edizione del campeggio NO MUOS si è chiusa con un corteo che è partito nel pomeriggio dal nostro presidio in Contrada Ulmo. Mentre rimandiamo a più avanti le considerazioni politiche sulle assemblee e gli incontri che hanno animato i giorni di campeggio, vogliamo condividere con entusiasmo quanto accaduto al corteo di chiusura del campeggio.
Il corteo è partito dal presidio per raggiungere prima il cancello principale e poi la stazione del MUOS, quel sistema di comunicazione geo-satellitare che permette alla difesa americana di coordinare i suoi sistemi d’arma a livello globale, tra cui i droni che partono da Sigonella. Durante tutto il corteo, tanti gli slogan in supporto della resistenza palestinese, contro l’occupazione sionista della Palestina, e contro l’occupazione militare americana della Sicilia. Tanti anche gli slogan solidali con Luigi Spera, compagno attualmente detenuto al carcere di Alessandria in regime di Alta Sicurezza.

Nonostante l’ampio dispiegamento di forze dell’ordine dentro e fuori la base, durante il tragitto sono stati effettuati decine di tagli della rete, e sono stati aperti diversi varchi nel perimetro della base.
La polizia ha gasato la manifestazione, lanciando lacrimogeni ad altezza uomo colpendo diverse persone alle braccia, busto e sterno. Ancora una volta, la polizia ha usato il gas CS il cui utilizzo è vietato in guerra, a causa della sua tossicità, ma che viene liberamente utilizzato durante le manifestazioni. L’infamia della polizia questa volta si è spinta oltre, quando durante il tragitto di ritorno dalla base al presidio, l’antisommossa ha attaccato un gruppo di compagne e compagni, provando a prendere alcuni/e di loro, non riuscendoci. Nonostante questo, il corteo è riuscito ad difendersi e tutelarsi, partendo e tornando insieme da e verso il presidio.

Da anni ormai denunciamo l’occupazione militare statunitense del nostro territorio, opponendoci con ogni mezzo necessario al militarismo e all’imperialismo americano. Siamo inoltre consapevoli quanto queste basi preparino e rendano possibili le guerre in corso. L’attacco di ieri alla base del MUOS a Niscemi è la nostra vendetta per il genocidio e l’occupazione sionista delle terre palestinesi, ed uno dei tanti modi per praticare la solidarietà alla resistenza palestinese. Tagliare le reti di una base così strategicamente importante in questo periodo di guerra totale, nonostante i livelli di controllo sempre più elevati e l’alto dispiegamento di forze dell’ordine, dimostra che è possibile per chi abita i territori rispondere all’occupazione militare, praticare resistenza e opporsi alla guerra.
Con le immagini ancora vive della giornata di ieri, guardiamo adesso all’anno di lotta che si apre con la rabbia, l’entusiasmo e la determinazione che hanno alimentato il pomeriggio di ieri.
La guerra parte da casa nostra, fermarla è possibile e tocca a noi.

I POPOLI IN RIVOLTA SCRIVONO LA STORIA, NO MUOS FINO ALLA VITTORIA!

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1 Commento


  • maria

    diffondiamo questa forma di protesta più che mai necessaria in questa situazione
    grazie ai compagni di Niscemi

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