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Gli osservatori italiani presentano le loro valutazioni all’ambasciata venezuelana

All’Ambasciata del Venezuela presso la Repubblica Italiana si sono riuniti ieri mattina – su invito della capo delegazione Maria Elena Uzzo – gli ambasciatori in Italia e presso il Vaticano e la FAO di diversi paesi latino americani, in particolare Cuba, Nicaragua, Bolivia e Messico, presenti anche gli ambasciatori venezuelani presso la FAO, Marylin Di Luca, e presso la S. Sede, Franklin Mauricio Zeltzer Malpica, per una presentazione informale delle valutazioni sulle elezioni in Venezuela da parte di alcuni osservatori che si sono recati nel paese per “accompagnare” il processo elettorale.

A presentare le loro valutazioni sono stati Luciano Vasapollo, capo delegazione del capitolo italiano della Rete in difesa dell’umanità (REDH), e Fabio Marcelli del Cred, mentre erano collegati online gli altri inviati della REDH, Rita Martufi e Salvatore Izzo. È poi intervenuto anche il presidente dell’associazione Italia-Cuba, Marco Papacci.

Nei diversi interventi degli osservatori  sono state ripercorse tutte le tappe importanti del processo elettorale,  a partire da una sintetica presentazione degli aspetti socio-economici che testimoniano un netto miglioramento delle condizioni di vita in Venezuela, un paese che in pochi mesi ha registrato notevoli risultati positivi in termini di maggiore stabilità economica,  di crescita economica e di minore  inflazione, con un bolivar molto più stabile ed una maggiore produttività, cioè quindi una riduzione delle importazioni in particolare dei beni alimentari che ormai per il 96% sono prodotti all’interno del paese, e una maggiore esportazione anche di prodotti non solo petroliferi ma con una forte diversificazione produttiva che assecondo le economie locali e quindi con una maggiore stabilità sociale. 

Gli osservatori hanno affermato di aver trovato un popolo gioioso, con persone  fiere di esercitare il proprio ruolo  di elettori. Un popolo che nelle città e nelle periferie è consapevole dei grandi passi avanti compiute con le missioni di Chavez e di Maduro che hanno consentito di distribuire oltre 5 milioni di case popolari ad altrettante famiglie, un record  che non ha termini di paragone in nessun altro paese. E i miglioramenti che hanno avuto la sanità pubblica e l’istruzione pubblica. In una parola hanno descritto come continua questo processo di redistribuzione della ricchezza.

Nelle esposizioni è emerso anche l’atteggiamento favorevole della popolazione nei confronti degli “accompagnatori” del processo elettorale. Un dato che hanno colto tutti i quasi 1000 osservatori e che ha fatto  emergere la contraddizione tra i disordini che si sono verificati e il grande rispetto, la  grande cordialità con cui tutti si sono sentiti accolti, il fatto indiscutibile che le elezioni siano andate bene, con la massima trasparenza grazie a un sistema elettorale perfetto, un misto di scrutinio elettronico e scrutinio appunto manuale, ben identificabile, senza possibilità di frodi, mentre i soli problemi creati dai rappresentanti delle opposizioni hanno riguardato la chiusura dei seggi, quando per legge gli elettori che sono in fila hanno assolutamente il diritto di votare e alcuni rappresentanti di lista hanno cercato di mandarli via.

In effetti si è trattato di disordini creati non da tutte le opposizione ma da una parte soltanto.  Infatti la classe media e gli imprenditori onesti anche se non sono d’accordo con Maduro, certo non sono per la violenza. Mentre invece ci sono stati subito dopo le elezioni episodi gravissimi di violenza, con morti e feriti, sparatorie e aggressioni ad opera di gruppi di fascisti e giovani sbandati assoldati a 150 € e pagati anche con droga. Fascisti e delinquenti vicini ai narco-trafficanti che hanno creato condizioni veramente di violenza inaudita,  con sparatorie e aggressioni mirate.

Tutta questa violenza si è rivolta anche contro gli osservatori come ha testimoniato con il suo intervento  Salvatore Izzo che ha parlato proprio di momenti di angoscia seguiti a minacce gravi verso gli osservatori. Un racconto che poi è  stato ripreso da tutti con la descrizione delle sparatorie ai pullman e il lancio di sassi contro gli osservatori. E anche all’aeroporto l’attacco all’aerostazione su cui hanno lanciato migliaia di sassi. E poi la notizia sconvolgente di una lista con i nomi di sette osservatori che dovevano essere sequestrati da parte dei fascisti, nella quale in particolare c’era il nome  anche di Vasapollo.

Infine lo sconcerto e la rabbia di aver constatato al rientro in Italia che i media, senza quasi eccezioni, riportano non la verità su queste elezioni ma solo le menzogne che raccontano per nascondere che la vera partita del Venezuela è la partita del multicentrismo contro l’unipolarismo imperialista che teme le  prospettive di pace e di un mondo differente dove il Venezuela diventi protagonista, come testimonia l’invito a partecipare alla riunione dei Brics per ampliare il mondo multicentrico. Una grande vittoria questa.

I diplomatici presenti hanno commentato le valutazioni degli osservatori sottolineando la distanza tra quanto hanno testimoniato e le notizie che sono state fatte circolare sui media. In particolare la capomissione Uzzo e gli ambasciatori venezuelani Zeltzer Malpica e Di Luca hanno espresso le proprie ferme posizioni davanti alle violenze dei teppisti che con la loro ostilità verso gli osservatori internazionali hanno infangato il paese. 

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