Formalmente la decisione è stata rinviata al 30 ottobre ma il gup Ombretta Vanini rigettando le istanze della difesa a livello di eccezioni preliminari ha già scelto di rinviare a giudizio Renato Curcio Mario Moretti Lauro Azzolini e Pierluigi Zuffada ex dirigenti delle Brigate Rosse per l’omicidio del carabiniere Giovanni D’ Alfonso del 5 giugno 1975 alla cascina Spiotta durante le fasi della liberazione dell’imprenditore Vallarino Gancia in precedenza sequestrato.
“È tutto il contrario del matrimonio di Renzo e Lucia che per don Rodrigo non s’ha da fare, questo processo di Torino invece s’ha da fare” commenta l’avvocato Davide Steccanella difensore di Azzolini.
Il gup nel rigettare le eccezioni proposte dagli avvocati è passato sopra una serie di forzature e irregolarità della procura. Parliamo di una indagine riaperta dopo un proscioglimento senza possibilità di leggere quella lontana sentenza poi annullata perché scomparsa nel corso dell’alluvione di Alessandria nel 1994.
Parliamo di un captatore Trojan utilizzato a mezzo secolo dai fatti senza il decreto autorizzativo del gip.
Ci sono anche sette libri dedicati alla stagione dei cosiddetti anni di piombo tra gli “elementi indiziari” presentati dai pm torinesi nel processo a carico degli ex Br. Tra questi ci sono i volumi firmati da Curcio e da Moretti. Alcuni frammenti di questi testi sono stati letti in aula.
“I pm hanno letto dei brani io invece ne ho letti altri – dice l’avvocato Francesco Romeo che assiste Moretti – non ci si può limitare a estrapolare frasi dal contesto. La stessa presenza dei libri in un processo ci rimanda a un passato poco piacevole”.
Va ricordato che il 5 giugno del 1975 moriva anche Mara Cagol colpita quando era terra arresa e disarmata. Ma su quel colpo di grazia non si è indagato nonostante i pm lo avessi promesso a Curcio in sede di interrogatorio. Si andrà in corte di assise a celebrare un processo alla storia di un tentativo fallito di rivoluzione.
I vincitori processano i vinti. Insomma. Norimberga due. Almeno quella numero uno la fecero subito, non mezzo secolo dopo a un gruppo di 80enni.
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