Ridiamo dignità al quartiere e alle periferie. Pretendiamo verità per Ramy. Per sabato 21 dicembre alle ore 10.00 è stata convocata una assemblea in piazza Gabrio Rosa Corvetto.
La morte di un ragazzo di vent’anni, Ramy, in circostanze e con responsabilità ancora tutte da chiarire non può lasciare indifferenti come non si può rimanere muti davanti alle legittime richieste di verità e giustizia, in qualunque forma esse si manifestino. Obbligano, necessariamente, ad interrogarci e a riflettere sulle condizioni all’interno delle quali tutto ciò è accaduto.
Dopo i disordini che ne sono seguiti, si è parlato di Corvetto come di un quartiere fuori controllo, in mano a una popolazione indisciplinata, violenta e dedita al crimine.
Ma Corvetto non è niente di tutto questo. È un quartiere come ce ne sono tanti a Milano dove la vita delle persone è minacciata dalla speculazione edilizia che alza a dismisura i prezzi degli affitti, dove il taglio dei servizi sociali impoverisce le comunità, dove i salari sempre più bassi si sommano a un aumento del costo della vita togliendo libertà, dove la Milano delle vetrine, della Fondazione Prada, delle Olimpiadi invernali, dei grandi affari per i soliti ricchi prende tutto quello che c’è sul piatto e lascia gli abitanti a farsi la guerra per gli avanzi.
È questo il vero degrado da denunciare! Conseguenza pratica di decenni passati a raccontarci la bufala “delle magnifiche sorti e progressive” del libero mercato e di come fosse più efficiente del pubblico. La realtà che viviamo ogni giorno si è incaricata di smentirla.
Politici di centro destra e centro sinistra che hanno prodotto questo disastro sono gli stessi che fanno le sfilate elettorali, senza cambiare nulla, anzi: continuando a fare in modo che il capitale finanziario detti le regole ai cittadini e trattando i problemi come questioni di ordine pubblico. Gli stessi della “Milano non si ferma”, neanche difronte alle terapie intensive piene e allo sterminio di un’intera generazione.
Quelli che, da destra a sinistra, votano insieme provvedimenti che si chiamano “Salva Milano” ma che, in realtà, salvano solo chi questa città la sta distruggendo metro quadro dopo metro quadro, regalando nuovi affari agli speculatori e nuovi debiti alla popolazione.
A Corvetto non servono chiacchiere sterili sulla sicurezza. La strada più sicura ed efficace è costruire la sicurezza sociale. Servono più servizi sociali e infrastrutture. Non servono tavoli da pingpong per nascondere gli affari delle società immobiliari: serve un tetto per gli affitti che difenda il potere d’acquisto degli inquilini, serve un rinnovato progetto di edilizia popolare in accordo con la regione, servono scuole più accessibili e servizi per tutti, i nuovi e i vecchi abitanti. Corvetto è un quartiere che va ascoltato e va difeso e non oppresso e sgomberato a forza per farne un’altra Porta Nuova.
Corvetto deve essere dei suoi abitanti vecchi e nuovi, dei suoi lavoratori e delle sue famiglie. Corvetto deve essere di chi la vive, non di chi la compra.
Invitiamo chi ha a cuore il quartiere e la città ad un momento di confronto e di rilancio sulle esigenze ed i bisogni di chi la abita il 21 dicembre alle 10 in piazzale Gabrio Rosa.
Pretendiamo verità per Ramy, vogliamo dignità per Corvetto!
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