Menu

L’eterno ritorno del Pd renziano

Alcuni di voi si saranno chiesti, almeno una volta: come mai la Schlein vuole fare il “campo largo” con Renzi? E perché in Europa i “democratici” continuano a votare per la Von Der Leyen, ovvero, per la guerra, le armi e l’austerity? Perché non alzano un dito contro Israele e contro il genocidio del popolo palestinese?

Perché non ci si può fidare del PD nemmeno sulle novelle istanze sociali che questo partito avanza da quando, caduto il governo Draghi (di cui era parte integrante) è finito all’opposizione?

Tutte domande più che legittime.

E la risposta ve la dà lui: Lorenzo Guerini, più renziano di Renzi stesso e, probabilmente, il più potente dei renziani dentro il Partito Democratico.

Ma come non menzionare, a tal proposito, anche l’ineffabile guerrafondaia Pina Picierno? O Simona Bonafè? Dario Nardella? Giorgio Gori? Simona Malpezzi? Debora Serracchiani?

Tutta bella gente con un grande curriculum alle spalle. Verrebbe da dire: mancano solo Matteo ed Elena. Tempo al tempo, no?

Ma, soprattutto, c’è l’instancabile Stefano Bonaccini, uno dei maggiori sostenitori dell’autonomia differenziata.

E poi la new entry: il nuovo governatore dell’Emilia Romagna, Michele De Pascale, il quale ha detto di volere anche lui un’autonomia differenziata, ma “diversa”.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

4 Commenti


  • Alfredo Ciano

    Con PD e M5S non si Va da Nessuna Parte – Bisogna Ripartire da Zero.


  • mauro

    sono delle merde,tutto il pd servi della nato e degli usa


  • Fulvio Fasolato

    Prova é che la primo ministro Dragoni sta svendendo tutto quel che invece e giustamente dovrebbe restare almeno a partecipazione pubblica (strutture strategiche come produzione e distribuzione energia elettrica, acqua, gas, linee informatiche/telefoniche, poste, ferrovie ecc…) senza che il pd dica qualcosa, anzi dispiaciuti di non governare loro in prima persona questa svendita!


  • Bernardino Marconi

    La strada intrapresa da questo PD è quella della socialdemocrazia che non ha niente a che vedere con la posizione comunista, quindi è sull’altra sponda e come tale dobbiamo trarre le conclusioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *