Mandare un teorico dell’austerità a comandare – si fa per dire – la Nato è stato di per sé una segnale chiaro. Ma Mark Rutte è uomo monotematico, senza curve né flessibilità. E così ha confermato fin dal primo discorso che il programma dive essere quello di abbandonare la spesa sociale per abbracciare quella militare.
“In media, i paesi europei spendono facilmente fino a un quarto del loro reddito nazionale per pensioni, salute e sistemi di sicurezza sociale, e abbiamo bisogno solo di una piccola frazione di quei soldi per rendere la difesa molto più forte“.
In pratica, si tratta di prolungare le politiche di taglio al welfare, in corso ormai da oltre 30 anni in tutti paesi UE, ma non più soltanto in nome della teoria economica secondo cui se si lascia totalmente spazio alle imprese prima o poi qualcosa “sgocciolerà” anche verso il basso (i normali cittadini-lavoratori). Una cosa che, come tutti sappiamo, non è mai accaduta ne mai accadrà…
No. Ora quella stessa politica “austera” va fatta in nome della guerra, e quindi ciò che si risparmia in pensioni, sanità, istruzione, ecc, va “investito” in armamenti. Lasciate ogni speranza, o voi che entrate… dopo altra austerità ci sarà al massimo una trincea o un joystick per pilotare un drone.
Il pessimo Rutte ha provato anche a fare lo spiritoso: se la spesa militare non aumenta, i deputati europei dovrebbero “prendere i corsi di russo o andare in Nuova Zelanda“. Come se la Russia, con appena 144 milioni di abitanti e un Pil che è una frazione dell’Unione Europea, avesse davvero l’obiettivo di “arrivare a Lisbona” invece che pretendere una “zona denuclearizzata” ai suoi confini occidentali.
Ma mentire è diventata un’abitudine, si ripetono assurdità senza più neanche farci caso…
Nell’ultimo decennio, l’alleanza ha chiesto ai membri europei di spendere almeno il 2% del loro PIL per la difesa. 24 dei 32 membri della NATO ora raggiungono questo obiettivo, mentre gli altri sono ancora lontani.
Incombe ora anche l’incubo di Trump, che ha chiesto di portare la soglia addirittura al 5%, il che è decisamente superiore a quanto speso dagli stessi Usa (3,38%), ma soprattutto impossibile da raggiungere per gli europei.
Il problema tecnico è infatti ben più “tosto” di quello politico-economico. Si fa presto, infatti, a dire 5% invece del 2, ma dove trovi gli armamenti da comprare con tutti quei soldi? La guerra in Ucraina ha dimostrato che l’Occidente intero (Usa più Unione Europea) non ha più la consistenza industriale settoriale per sorreggere i “consumi” di un conflitto classico e soprattutto lungo.
Certo, investimenti così consistenti rilancerebbero alla grande le industrie degli armamenti, ma per mandare a regime la produzione servirà tempo, e non è detto – se le menzogne della Nato fossero minimamente vere – che “il nemico” sia disposto a concederlo. Né che i “sacrifici” richiesti alle popolazioni dell’Occidente siano alla fine sopportati con pazienza.
E infatti lo stesso Rutte avverte che l’attuale settore delle armi in Europa “troppo piccolo, troppo frammentato e troppo lento“. Ogni paese ha i suoi sistemi d’arma “in concorrenza” con gli altri, con standard differenti quanto a munizioni, manutenzione, sistemi di comunicazione.
Contrariamente alle leggende e alle promesse della propaganda, sempre la guerra in Ucraina ha dimostrato che le “meraviglie tecnologiche” occidentali (Himars, Bradley, Abraham, Leopard, ecc) non hanno modificato di un millimetro i rapporti di forza sul campo.
“Coinvolgere gli alleati non UE negli sforzi industriali di difesa dell’UE è vitale, credo, per la sicurezza dell’Europa“, ha detto così Rutte. “La cooperazione transatlantica nell’industria della difesa ci rende tutti più forti.” Di fatto, consiglia di comprare le armi dagli Usa, aumentando in prospettiva la dipendenza europea dall’invadente “alleato” americano ma dimenticando che anche oltreoceano c’è qualche problema nella produzione di massa di altri armamenti.
Al di là di ogni valutazione industriale o militare, però, il programma esposto da Rutte è di una idiozia sistemica senza pari.
Tutto l’Occidente neoliberista, da almeno 40 anni a questa parte, è in rapido declino demografico. Tra le cause principali c’è proprio la riduzione generale dei salari e del welfare (asili nido, scuole a tempo pieno e cure sanitarie gratuite o quasi), oltre che cambiamenti culturali indotto dallo stesso modo di produzione capitalismo (tendenza inarrestabile all’individualizzazione).
Un programma che contemporaneamente preveda l’ulteriore riduzione della spesa sociale (sanità e pensioni) e l’aumento di quella militare otterrebbe in pochi anni questi singolari risultati:
– drastica riduzione della popolazione anziana (che attualmente è la parte pagante del “welfare familiare” con l’integrazione al reddito dei figli, il sitteraggio dei nipoti, ecc)
– ulteriore disincentivo alla natalità (riduzione ulteriore di diritti sul lavoro relativi alla maternità/paternità, riduzione del welfare dedicato – asili e scuole a tempo pieno -, congelamento o riduzione salariale, ecc.
In pratica una popolazione in età riproduttiva e produttiva già drasticamente ridotta di numero (oggi, in Italia ma anche altrove, abbiamo un terzo delle nascite rispetto a 60 anni fa) dovrebbe contemporaneamente servire ad aumentare la produzione economica, accrescere la natalità e gli impegni relativi (tempo di cura, ecc), moltiplicare i consumi per sostenere la domanda interna (la frammentazione del mercato mondiale ha arrestato il vecchio modello produttivo fondato sulle esportazioni), essere impegnata nuovamente nella formazione e nell’impegno militari con ormai alte probabilità di essere impiegata in battaglia di lasciarci la pelle a centinaia di migliaia (se l’atomica resta nei depositi, chiaro).
Il tutto, naturalmente, con gli stessi salari o anche più bassi, un’età pensionabile che tende a coincidere con quella della morte e senza osare fiatare, che altrimenti la polizia ti insegue e ti schiaccia contro un muretto.
Un programma geniale, degno di un Rutte…
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Gabriele
bisognerebbe che il signor Rutte spieghi da chi ci dobbiamo difendere?gli unici ad aver attentato alla nostra tanto cara Europa negli ultimi 80 anni sono stati gli americani per mani ukraine distruggendo un’infrastruttura fondamentale per la nostra economia
Jump
piuttosto che Rutte, la Ursula e Melona preferisco i russi in Italia, mi fanno meno schifo. Da niet, imparo un po’ di russo
Giovanni
Il falco Rutte, con la Ursula e la Giorgia, sono il trio che guida l’ Europa verso il diluvio…. ma tanto, fra san scemo e il calcio, l’ italietta coatta e ignorante e’ facile preda di lusinghe e illusioni.
Molko
dallo Stolto al Rutto sterile retorica senza soluzione di continuità … ma per noi passare dall’attuale 1,3 al 3,5 (la nuova stima rivista al ribasso) del Pil sia irrealizzabile
Ta
Rutte è l’epitome della classe dirigente europea di oggi…
Condotti al macello da un branco di ebeti!
m
“una popolazione in età riproduttiva”
“abbiamo un terzo delle nascite rispetto a 60 anni fa”
“accrescere la natalità ”
“un’età pensionabile che tende a coincidere con quella della morte”
“i “sacrifici” richiesti alle popolazioni dell’Occidente”
bè, sai che c’è: meglio non fare figli (schiavi) per questo Sistema.
Maurizio
appunto, tra un Rutte ed un rutto vale di più il secondo
Mara
La popolazione in età riproduttiva non dovrebbe più fare figli per essere liberi di opporsi ai vari rutti europei senza avere la responsabilità che la cura dei figli ne venga a soffrire.
Poiché i rutti europei stanno portando questo continente allo sfascio.