Nella giornata di ieri davanti al Senato è stato contestato dagli studenti universitari di Cambiare Rotta il vergognoso convegno che ha visto la ministra Bernini, Stefano Paleari ed Ernesto Galli della Loggia, tra i protagonisti della riforma complessiva in corso su università e ricerca e della riforma della scuola di Valditara.
Questi “riformatori” sostengono di voler costruire una nuova università per una “Italia migliore”, ma la loro Italia è quella dello smantellamento della formazione pubblica, della selezione di classe, dei tagli al welfare e ai fondi per le assunzioni, mentre il ruolo di formazione e ricerca si integra sempre più con le filiere produttive e con il comparto militare.
Si vedono già le conseguenze: il mezzo miliardo di taglio al FFO significa riduzione del diritto allo studio, eliminazione o accorpamento – per ora – di corsi di studio che non generano abbastanza profitti e – in tendenza – di interi atenei “poco competitivi”. La riforma significa già maggiore precarietà, nonostante sia per ora sospesa la discussione del DDL 1240, e un progetto di revisione della governance e della distribuzione dei finanziamenti che aggraverà gli effetti del trentennio di riforme precedenti.
E’ stato ricordato alla Ministra che gli studenti esclusi dalla formazione o sobbarcati di costi insostenibili, così come i dottorandi e ricercatori precari già in mobilitazione, non accettano un futuro di precarietà e assenza di prospettive: servono #minimo10miliardi per università e ricerca e serve fermare il progetto criminale di riforma di questo governo.
“Per questo saremo in mobilitazione il 20 marzo, giornata nazionale dell’università, e a Roma il 22 e 23 marzo in convegno e assemblea nazionale per rilanciare anche in primavera una mobilitazione che veda fianco al fianco tutti i settori colpiti dai progetti di Bernini e dagli effetti di questa nuova stagione di riforme” scrivono gli studenti di Cambiare Rotta in un comunicato che invita a “cambiare l’università per conquistare il futuro”.
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