Continueranno fino a venerdi in molte città italiane le piazze permanenti avviate alla fine della scorsa settimana per dare continuità alla straordinaria mobilitazione popolare del 22 settembre, per tenere i motori accesi al fianco della Global Sumud Flotilla e preparare la manifestazione nazionale del 4 ottobre a Roma. In molti casi le piazze sono state ribattezzate come “Piazza Gaza”.

A Milano L’accampata è iniziata la sera di venerdi 26 sotto al Comune in Piazza Scala, rinominata Piazza Gaza, al termine di una giornata di mobilitazione all’aeroporto di Malpensa e poi di Linate. Sabato 27 l’accampata si è trovata al centro del palcoscenico della Milano Fashion Week che al teatro La Scala celebrava la serata dedicata alla moda etica e sostenibile. Visto il rifiuto da parte degli organizzatori di permettere un intervento dal palco si è svolta una contestazione all’esterno che ha trovato solidarietà tra le tante persone presenti, mentre l’ipocrita Sala dal palco del teatro terminava il suo intervento con lo slogan “free gaza”, dimenticandosi del gemellaggio esistente Milano-Tel Aviv.

Domenica 28 oltre 150 persone hanno partecipato al dibattito con Majed Abusalama a cui sono seguiti gli interventi di esponenti dell’USB, di Marta Collot e Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo e diverse altre realtà milanesi. La serata è proseguita con una fiaccolata in Piazza Duomo che ha visto anche la partecipazione di Ambra Angiolini.
Lunedi 29 si è tenuto in mattina lo sportello sindacale di USB scuola, settore molto partecipe alla vita dell’accampamento, nel primo pomeriggio l’iniziativa dell’accampata è stato anche il luogo del presidio promosso dal comitato Milano Città Pubblica (che raccoglie oltre 20 comitati territoriali) contro la vendita dello stadio San Siro, lo striscione di Potere al Popolo recita: “Teniamoci San Siro. Rompiamo il gemellaggio con Tel Aviv. Dimissioni!”. Nella seconda metà del pomeriggio tornano gli artisti solidali con il monologo di Massimiliano Loizzi del Terzo Segreto di Satira ed infine l’assemblea di “Galassia Antisionista”, rete di lavoratori per la Palestina.
Martedi 30, si è tenuta l’assemblea studentesca con collegamenti con le scuole occupate a Roma, letture di poesie con Felice Invernici e la sera proiezione di From Gound Zero. In generale l’accampata sta svolgendo una funzione di catalizzatore delle lotte e della solidarietà alla Flotilla e alla Palestina in città, con iniziative partecipate, gesti di sostegno attivo ed il supporto di personaggi famosi e del mondo dello spettacolo.
A Napoli la mobilitazione delle “cento piazze per la Palestina”, chiamata dall’Usb all’indomani dell’imponente sciopero del 22 settembre, con presidi permanenti nelle piazze di tante città italiane, continua imperterrita in piazza del Gesù in pieno centro cittadino.
Qui da venerdì scorso è stato montato un gazebo con banchetto informativo e cassa di resistenza, in attesa di capire cosa succederà agli equipaggi della Sumud Flotilla una volta entrati nelle acque di fronte a Gaza e che il terrorista stato sionista continua a chiamare “acque israeliane”.
Intanto in piazza del Gesù da giorni si alternano militanti, attivisti, delegati sindacali ai banchetti. Tante le interazioni con le persone che transitano, chi chiede, chi saluta e ringrazia, chi mette soldi nella cassetta di raccolta fondi, chi prende un volantino e chi semplicemente si ferma a chiacchierare come in una qualsiasi piazza. Che intanto è stata ribattezzata Piazza Gaza, con tanto di cartello toponomastico fatto stampare dagli attivisti.
A riempire gli spazi sono stati organizzati dei dibattiti. Il primo su scuola, università e ricerca e dal titolo: “Il sapere mette l’elmetto”. Ovvero le ripercussioni dell’avviata economia di guerra ordinata dall’UE sul sistema dell’istruzione in Italia. A parlarne docenti, ricercatori e docenti moderati da Rosa Sica di Potere al Popolo. Formazione tra l’altro presente l’intero week end con un proprio banchetto accanto al tendone dell’Usb .
Il secondo dibattito invece è su crisi industriali e riconversione con la moderazione di Mario Maddaloni dell’esecutivo del lavoro privato della federazione campana dell’Usb , si alternano gli interventi dei delegati della Jabil di Caserta, della Whirpool di Carinaro, della Leonardo di Pomigliano e della Celli di Pozzuoli. A concludere invece Marco Sansone , dirigente campano e nazionale dell’Unione sindacale di base.
Temi corposi e nodi difficili da sciogliere. Il clima bellico oramai inizia ad impregnare qualsiasi spazio sociale. Scuole che invitano militari a parlare a ragazzini, retorica patriottarda ,impianti industriali da dismettere per fare posto alle nuove lavorazioni belliche, il welfare che dimagrisce e il comparto bellico che ingrassa.
Anche qualche momento è intrattenuto da musica palestinese o di lotta sparata da una cassa preamplificata oppure da spettacoli veri e propri come quello di sabato da parte delle ballerine della scuola di danza popolare dell’ex opg o della Banda di musica popolare “Quelli della Curva“ di Torre Annunziata.
Il 1 ottobre si è tenuta una assemblea pubblica chiamata dall’USB e da Potere al Popolo per costruire le prossime e immediate mobilitazioni e la manifestazione nazionale del 4 ottobre a Roma.
A Roma, piazza dei Cinquecento, che ha visto l’oceanica manifestazione del 22 settembre bloccare di fatto la Stazione termini, è diventata Piazza Gaza ospitando il presidio permanente che ha avviato moltissime attività di informazione sulla Palestina.

Ogni pomeriggio Piazza Gaza ospita il Media point che aggiorna quotidianamente sulla Global Sumud Flotilla e una assemblea pomeridiana. In questa occasione è stato letto e commentato il dettagliato rapporto sull’economia del genocidio pubblicato dalla relatrice speciale dell’Onu Francesca Albanese. Martedi c’è stata una assemblea con e sulla campagna internazionale BDS. In un angolo del presidio viene cucita una gigantesca bandiera palestinese, mentre alcuni pomeriggi hanno ospitato le attività per bambini. Contemporaneamente al presidio centrale a Piazza dei Cinquecento, nei vari territori si svolgono assemblee e presidi di quartiere: dal III Municipio al Trullo, da Centocelle a Roma Nord, oggi anche a San Lorenzo. Tutto in preparazione della manifestazione nazionale del 4 ottobre.

A Pisa la centrale piazza XX Settembre è diventata Piazza Gaza ospitando quotidianamente attività di informazione ma anche iniziative “dinamiche” in città. Tra queste la contestazione al ministro della Cultura Giuli in visita in città. In piazza si raccolgono anche le adesioni per la partecipazione concreta alla manifestazione del 4 ottobre.
A Bologna, il presidio era partito in piazza del Nettuno ma si è poi spostato a Piazza Maggiore, dopo un’aggressione sionista fermata e denunciata prontamente. Anche qui attività quotidiane di informazione e denuncia sulla Palestina e la missione della Global Sumud Flotilla. Due giorni fa Piazza Gaza ha avuto anche la gradita visita di Francesca Albanese.
Anche Torino ha trasformato Piazza Palazzo di città in Piazza Gaza. Dopo i cortei e le lotte degli ultimi giorni, con una gestione poliziesca della giusta rabbia e denuncia degli attivisti e dei militanti, le attività continuano. E giusto ieri, tra le attività, c’è stato anche il blocco del Consiglio Comunale, per chiedere la rottura degli accordi con Israele, l’apertura di corridoi umanitari verso Gaza e il sostegno alla Global Sumud Flotilla.
Palermo, piazza Sant’Anna

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