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Il “Defence Summit” si blinda per paura delle proteste. Militari e manager pianificano il riarmo e l’economia di guerra

Il “Defence Summit” doveva svolgersi lo scorso 11 settembre a Roma, ma le proteste e gli annunci di una mobilitazione di massa antimilitarista avevano costretto gli organizzatori al rinvio .

Ieri sono tornati alla carica blindandosi nella sede del Centro Alti Studi Difesa sul Lungotevere e hanno riunito i vertici delle forze armate insieme agli amministratori e manager delle principali industrie militari italiane.

Gli sponsor dell’evento risultano essere il gotha dell’industria degli armamenti come Avio Aero, Bcg, Cap Gemini, Elt, Ernst &Young, Fincantieri, Iveco Defence, Leonardo, Mbda, Rheinmetall, Thales

Presenti il capo di Stato maggiore della Difesa Portolano, il capo di Stato maggiore dell’Esercito Carmine Masiello al comandante generale dei carabinieri Salvatore Luongo. Non poteva mancare il presidente del Comitato militare della Nato Giuseppe Cavo Dragone, reduce dalle polemiche suscitate dalle sue dichiarazioni sulla guerra ibrida contro la Russia.

Così come non potevano mancare l’ amministratore delegato della Leonardo Roberto Cingolani, quello della Fincantieri Pierroberto Folgiero, e poi quelli di Mbda Italia Lorenzo Mariani, della Rheinmetall Italia Alessandro Ercolani, o l’ex ministra piddina della Difesa Roberta Pinotti, oggi presidente del Polo Nazionale della Subacquea inaugurato nel 2023.

I giornalisti sono stati tenuti fuori e hanno potuto seguire i lavori solo in videoconferenza. Gli unici giornalisti presenti erano quelli del gruppo Sole24 Ore sul cui quotidiano c’è un utile resoconto dell’incontro .

Il ministro della Difesa Crosetto ha annunciato che intende portare in Parlamento già tra gennaio e febbraio una riorganizzazione totale della Difesa. Oggi in audizione al Senato, Crosetto presenta il Documento programmatico pluriennale della Difesa che delinea il programma dell’ultimo anno e mezzo di legislatura. “Significa costruire una difesa dal punto di vista degli uomini, degli strumenti normativi e giuridici a 360 gradi per affrontare le sfide del futuro” ha affermato Crosetto intervenendo al Defence Summit.

Si tratta di un “sistema che non abbiamo mai avuto e ormai irrinunciabile  per cui è previsto un investimento di 4,4 miliardi di euro” e che si compone di sistemi spaziali per l’allarme missilistico, radar avanzati, velivoli di difesa aerea come il Gcap, il caccia di sesta generazione, la batteria Samp-T next generation, antidroni. “Una necessità che nasce dall’esperienza di quello che vediamo succedere in Israele e ogni giorno in Ucraina”, ha aggiunto il ministro della Difesa
Da segnalare infine anche la questione della leva giovanile per le forze armate richiamata dal Comandante generale dell’Arma dei carabinieri,
Salvatore Luongo, secondo cui “Abbiamo bisogno di ripianare gli organici e di avere forze operative rigenerate anche sotto il profilo anagrafico”.

 

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