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123456, Ovvero: il Corriere della Sera colpisce ancora.

Sì, lo so che questa è una pagina di divulgazione scientifica e non un centro di attivismo sociale contro l’analfabetismo matematico e statistico. Ma la realtà è che la battaglia per un sistema energetico non basato su puffi e buone intenzioni non è poi troppo lontana da una richiesta generale di un maggior uso del pensiero razionale.

Inoltre, quando il primo quotidiano non sportivo italiano per numero di copie vendute promuove comportamenti socialmente pericolosi, credo sia il caso di farlo presente al pubblico.

Partiamo dai fatti: giovedì 16/2 in Italia si è consumata una vincita record al Superenalotto. 90 fortunati giocatori che hanno azzeccato il 6 si sono divisi un montepremi di 370 milioni di euro (fa circa 4 milioni a testa).

Ok, buon per loro. Il gioco d’azzardo, come il fumo e l’alcol (e in altri paesi anche alcune sostanze stupefacenti) è una modalità LEGITTIMA di spendere i propri soldi, e credo che ognuno debba avere il diritto e la libertà di indulgere in questi passatempi se lo desidera. Quello che NON È ACCETTABILE è che questi comportamenti vengano promossi sui quotidiani nazionali in barba a qualunque dato di realtà relativo ai rischi.

Nondimeno, il CorSera ci delizia con questo articolo sulla vincita-record spiegandoci non solo che questa è avvenuta grazie ad un ”sistema”, ma fornendoci anche l’elenco dei bar e delle ricevitorie dove è avvenuta la vincita, come se questi avessero qualche tipo di merito.

Questo tipo di giornalismo NON È INNOCUO.

1. Il Superenalotto è gioco d’azzardo. Il Lotto è gioco d’azzardo. Le scommesse sportive sono gioco d’azzardo. Il Win4Life è gioco d‘azzardo. I gratta&vinci sono gioco d’azzardo.

Non c’è da discutere a questo riguardo, è una formula molto semplice:

Q = p•V – (1-p)•s

Dove Q è il valore atteso di ogni giocata, p è la probabilità di vincita, V è la vincita netta (o montepremi che dir si voglia), s è la scommessa e ovviamente 1-p rappresenta la probabilità di *non* vincere.

Per tutte le lotterie, le scommesse e i giochi dove si gioca contro un ipotetico “banco”, Q è negativo. Giocare al Superenalotto comporta in media una PERDITA per chi gioca.

2. I “sistemi” non funzionano: aumentano la probabilità di vincita andando ad aumentare la scommessa (nel caso in esame, le persone giocavano 5 euro invece di 1) e/o riducendo il montepremi (nel caso in esame, dividendolo tra più persone). Il valore atteso della giocata resta lo stesso identico: in perdita.

2b. Un numero ritardatario ha una probabilità di venire estratto ESATTAMENTE UGUALE a quella di qualunque altro numero: 1/90. Se non esce da 100 estrazioni la probabilità è sempre 1/90.

Se non esce da 2000 estrazioni, è sempre 1/90.

Se non esce da un milione di estrazioni, ci troviamo in una situazione parecchio improbabile, ma la probabilità che quel numero esca all’estrazione successiva È SEMPRE 1/90.

3. Il gioco d’azzardo rappresenta una esternalità NEGATIVA per lo Stato. Il costo socio-economico delle ludopatie, secondo diverse stime, è superiore a tutto ciò che lo Stato incassa dalle accise sulle giocate (https://www.federserd.it/…/I-costi-sociali-del…/…, dati più recenti qui: https://www.lenius.it/gioco-azzardo-in-italia/amp/)

Promuovere il gioco mostrando le vincite e i luoghi dove queste sono state incassate è totalmente irresponsabile.

4. Per ognuno dei fortunati vincitori di ieri, ci sono migliaia di persone che hanno venduto la fede nuziale al compro-oro per poter puntare su un qualche numero ritardatario o per poter provare qualche nuovo “sistema” vincente. Altre migliaia di persone si saranno indebitate per giocare. Altre migliaia avranno consumato i risparmi di famiglia. E sì, certo, si può tranquillamente pensare che se lo siamo meritato, come possiamo pensarlo di quelli che si ammalano perché fumano o bevono: un cazzo di quotidiano nazionale però avrebbe la responsabilità di non incentivare questo tipo di comportamenti. E solo perché il giornalismo italiano fa schifo ormai da anni, non intendo smettere di evidenziarlo.

5. In tutto questo, ironicamente, in Italia non sono legali i Casinò, nonostante la maggior parte dei giochi da Casinò abbia dei Q maggiori di quelli delle lotterie di Stato (OVVIAMENTE restano valori attesi negativi, la roulette e il blackjack sono sempre gioco d’azzardo, ma paradossalmente sono più onesti delle lotterie).

6. Se per caso vi saltasse in mente di giocare una schedina, provate questa combinazione: 1-2-3-4-5-6. E se nel farlo vi sembra assurdamente improbabile che possano uscire proprio i primi 6 numeri, avendone 90 a disposizione, avete centrato il punto: è assurdamente improbabile. Esattamente come QUALUNQUE altra sequenza, inclusa quella che vi ha dettato il parente morto in sogno. Ogni combinazione di numeri ha esattamente la stessa probabilità di uscire – circa 1 su 622 milioni.

Questo è quanto.

Se vi piace il brivido e volete tentare la fortuna, ognuno è libero di spendere i suoi soldi come preferisce: il fatto che la giocata sia mediamente in perdita non vuol dire che non si possa mai vincere, e i fatti di ieri lo dimostrano.

Ma bisogna essere CONSAPEVOLI che statisticamente quei soldi saranno soldi persi, così come bisogna essere consapevoli dei danni alla salute del fumo e dell’alcol prima di fumare e di bere (una volta che uno è consapevole, può scegliere di farlo comunque, e io stesso sono un bevitore occasionale).

E bisogna allo stesso modo essere consapevoli che chi vince è stato fortunato, nel senso che è caduto molto a destra nell’ambito di una statistica il cui valore medio è meno di zero.

Solo quello.

Non è merito del “sistema”, non è merito dell’indovino, non è merito del cartomante e non è merito del nonno dall’aldilà.

E certamente non è merito del bar.

* da L’Avvocato dell’Atomo

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