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Sono passati cinque anni dai Referendum con cui la grande maggioranza degli Italiani si è espressa in favore della gestione interamente pubblica del servizio idrico. Un risultato, oggi più che mai, messo sotto attacco da scelte legislative che obbediscono solo ai grandi interessi di lobby e affaristi.

Il governo Renzi e il Partito Democratico, con l’appoggio degli alleati centristi e di Forza Italia, stravolge la legge d’iniziativa popolare presentata con oltre 400mila firme, cancellando l’articolo che disciplina i processi di ripubblicizzazione dei gestori e riproponendo nuovamente le norme abrogate dai cittadini.

Con il decreto Madia sui servizi pubblici, inoltre, il governo contraddice completamente la volontà popolare, prevedendo l’obbligo di gestione attraverso società per azioni e reintroducendo in tariffa proprio l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito eliminata dal voto referendario.

Anche in Campania il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge sul servizio idrico che espropria i comuni obbligandoli alla gestione associata, facile preda delle multinazionali.

Questi interventi non fanno altro che legittimare la crescente arroganza dei gestori privati, i noti aumenti tariffari da capogiro in cambio di servizi indecorosi e i distacchi selvaggi a danno anche delle famiglie in difficoltà economiche, disabili e anziani, nella regione dove oltre due milioni di cittadini subiscono da tempo le scellerate gestioni privatizzate di aziende colabrodo come Gori, Gesesa, Acquedotti S.c.p.a.

Eppure è noto l’esempio di Napoli, unica grande città ad aver rispettato pienamente i Referendum con la realizzazione dell’azienda speciale ABC – Acqua Bene Comune, come in tante amministrazioni locali si diffonde sempre di più la consapevolezza che l’acqua deve tornare in mano ai cittadini.

Ma il progetto di privatizzazione deve e piò essere ribaltato grazie alla resistenza dei cittadini e all’impegno dei Comitati che sostengono le azioni di ripubblicizzazione dal basso

La dignità non può essere calpestata: siamo convinti che la gestione dell’acqua debba essere pubblica, fuori dal mercato e senza profitti.

Blocchiamo insieme la svendita del bene comune più prezioso!

Napoli 23/5/2016

Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua

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