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Dalle porte del centro storico, si prepara la battaglia della Bolognina

“Le biblioteche pubbliche di quartiere sono un patrimonio importante e storicamente strategico per lo sviluppo del territorio, un presidio inclusivo dei quartieri, oltre che spazio di aggregazione e socialità. Uno patrimonio fino ad oggi gestito direttamente dal Comune e con personale proprio, che la Giunta Merola oggi vuole smantellare tramite appalti ai privati”.

Sembra una battaglia persa quella di un appello, che si sta formalizzando in questi giorni a partire dal quartiere Bolognina, contro la privatizzazione delle biblioteche comunali.

Un appello, in cui USB si sta fortemente impegnando coinvolgendo diversi soggetti del quartiere oltre che i lavoratori, in difesa di un patrimonio pubblico che vediamo piano piano smantellato a favore di grandi progetti e opere private propagandati in seno a una necessità di “riqualificare il quartiere dal degrado”, ma che celano solo speculazioni per gli affaristi in crisi.

“Riportare la classe media in un quartiere” è quanto Ara, presidente del quartiere, ha più volte lasciato intendere, e da qui viene il suo sostegno all’amministrazione comunale in vari progetti/macelli che si stanno avviando in Bolognina.

Primo fra tutti la Trilogia Navile, che è solo una “piccola” costruzione all’interno di un area di 30 ettari che dal 2007 dovevano essere impiegati per la riqualificazione, ma che all’oggi ha portato solo al fallimento di tutte le ditte coinvolte, alla costruzione di appartamenti da 4mila euro al metro quadro, e alla spesa di 3 milioni di euro pubblici per la costruzione di strade e altre infrastrutture adiacenti.

“La svolta della Bolognina 2.0” come l'ha definita WuMing, che ha visto il comune mettere le mani sui cantieri TAV, sulla zona Lazzaretto, ora passata in appalto all’Alma Mater a causa di “particolari congiunture economiche”, e sull’ex-caserma Sani, recentemente oggetto di una gara di svendita internazionale. Non ultimo, lo sgombero di XM24 da eseguire entro fine giugno, per la costruzione, pare, di una caserma dei carabinieri, che dovrebbe riportare “ordine e pulizia” in quartiere che il PD definisce “degradato”, che in questo caso sarebbe un sinonimo di “popolare”. A tutto ciò si aggiunge oggi il progetto, meno appariscente apparentemente, della privatizzazione delle biblioteche comunali, che si vorrebbe appaltare a privati per migliorare (o eliminare?) quei servizi inclusivi portati avanti fin ora come bene comune.

Tutto ciò, progettato e portato avanti dalla giunta Merola, sotto l’egidia del PD, e con il solito benestare delle politiche di privatizzazione e di restringimento degli spazi democratici che viviamo in tutti i settori; un amministrazione “alla Salvini”, l’ha definita qualcuni, che oggi pensa ancora di non dover fare i conti con la gente che vive il quartiere, e che si impegna quotidianamente nei presidi inclusivi a servizio dei cittadini, dai corsi per migranti, alle palestre popolari e mercati locali ospitati da XM, dai progetti per detenuti, anziani, disabili, persone svantaggiate, ai gruppi educativi per adolescenti, progetti con le scuole, come quelli che fino ad oggi hanno ospitato le biblioteche di quartiere.

Queste scelte “scellerate porteranno in brevissimo tempo alla fine di un'esperienza decennale di presenza nei quartieri di questi presidi proprio a partire da quelle periferie devastate dalla crisi economica e dalla mancanza di investimenti in politiche sociali di inclusione”. È questa la denuncia dell’appello che si sta diffondendo in Bolognina. “La sbandierata “politica della partecipazione” della seconda giunta Merola si assume la responsabilità di togliere alla città e ai quartieri un patrimonio bene comune senza il minimo passaggio di discussione tra gli abitanti dei quartieri, i lavoratori e gli utenti di questi servizi”.

Dall’altro lato anche XM24 si mobilita, lanciando una giornata di mobilitazione cittadina diffusa in tutta la città per sabato 4 marzo, a seguito di un’assemblea che ieri ha visto la partecipazione di centinaia di attivisti e frequentatori del centro sociale.

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