Ieri mattina alla presenza del Sindaco Luigi de Magistris è stata scoperta la targa che dà il nome di Gustavo Hermann ad una strada di di Piscinola quartiere della periferia Nord napoletana.
Nato nel 1927 e morto nel 1989 Herrmann ha militato nel P.C.I. per uscirne negli anni cinquanta in un periodo in cui iniziava lo scontento di tanti quadri per avvicinarsi nel 1966 al PCd’I – nuova Unità, ossia il partito m-l che fu uno degli sbocchi della sofferenza dei militanti verso il partito togliattiano.
Successivamente fece parte di una delle scissioni che dilaniarono quel Partito e ne fondò un altro il PCML “Lotta di lunga durata”, tentò opere di riunificazioni con altri spezzoni m-l ma non andarono a buon fine.
L’organizzazione comunista che guidò per anni diede vita ad un Sindacato alternativo dal nome Unione Sindacale Comitati di lotta molto attiva in fabbriche del napoletano dall’Ignis sud, all’Italsider, all’Alfa sud, alla GIE di Giugliano.
A Napoli, quindi, verso la fine degli anni 60-inizi anni ’70 furono i gruppi m-l a catalizzare il dissenso operaio e giovanile soltanto dopo il 1972 iniziarono a affermarsi i “gruppi” (Lotta Continua, Avanguardia Operaia, ecc.).
Il piccolo partito m-l fu riconusciuto dall’avversario di classe come un fattore di pericolo e nella sua non lunga vita subì vari atti repressivi compreso degli arresti di massa (78 compagni) nel marzo del 1973 in seguito ad una provocazione fascista durante il Governo di centro-destra Andreotti-Malagodi.
Molti di noi, compreso chi scrive, sono debitori a questo comunista, professore di fisica, della prima formazione politico-ideologica, delle prime battaglie sia studentesche che operaie.
Gustavo, tra l’altro, insegnò all’Istituto Tecnico Industriale Augusto Righi che in quegli anni era tra le scuole più avanzate del Movimento studentesco.
Era un comunista “anomalo” difficilmente definibile non era gramsciano ma non si può vedere nemmeno come bordighista anche se più vicino al secondo che al primo, di tendenza stalinista ma mitigata da un forte orientamento maoista.
Insomma una strada a lui dedicata sta bene all’interno degli aspetti migliori dell’ anomalia napoletana.
Ciao e grazie Gustavo
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa

matteo
Sulla targa è scritto FISICO e credo che nel rispetto di chi l'ha posta non c'era l'intenzione di esaltarne le doti politiche .
L'ho conosciuto ed era un genio nella Fisica Nucleare .
Da cittadino napoletano condivido l'aver intitolato al Prof. Hermann una strada di Piscinola .
Grazie
Carlo Tancredi
Sono stato un alunno del Prof. Gustavo Hermann quando insegnava al Righi. Conservo ancora una copia del libro “Conquiste nella fisica” da lui scritto, insieme a Giuseppe Delfino e Laura Russo. Nella prefazione ha ritenuto opportuno citare anche il mio nome per la collaborazione alla stesura del libro. Politicamente eravamo su fronti opposti. Io liberale e lui comunista maoista. Quante discussioni e confronti vivaci ma sempre improntati da lealtà, educazione ed amicizia. Da lui ho avuto un grande insegnamento e ne porto ancora un caro ricordo. Sono particolarmente contento che gli sia stata dedicata una strada. Lo meritava.
Carlo Tancredi
Giulio Caso
Ricordo che ci proponeva di studiare i libri di Mario Ageno, suo insegnante ed allievo, a sua volta, di Enrico Fermi.
Giuseppe Grande
Ho conosciuto Gustavo Hermann nella sede di via Speranzella ai Quartieri di Napoli nel 1970.
La sua personalità era magnetica, ammaliante per lucidità e tempra.
Poi ci trsferimmo come partito in via Pasquale Scura.
Proverbial le sue conferenze del sabato sera affiancato sempre dal Dott. Marseglia e da un altro operaio, responsabile del partito di cui non ricordo il nome.
In una di queste conferenze ci racconto Gli eroi del Fiume Tatu (dal libro Stella Rossa sulla Cina di Edgrad Snow).
Ci fece piangere quella sera ed eravamo orgogliosi di essere comunisti marxisti-leninisti.
I suoi comizi in Piazza Ponte di Tappia facevano venire i brividi.
Parlava un pezzo di natura, un pezzo di mondo che stava cambiando. Una sera del 1970, di sabato, in via Speranzella, subimmo l’assalto dei fascisti di Cara donna.
Egli capeggio’ la difesa tenendo in mano un mattone pieno.
Proverbiali le squadre di propaganda nei dintorni di Napoli, ad Acerra, città operaia. Distribuivamo Lotta di Lunga Durata, il nostro giornale, per fare proselitismo tra gli operai.
Debbo a lui la mia formazione marxista ed il senso critico verso il capitalismo e le guerre. Arricchi il marxismo-leninismo con il maoismo e rivaluto’ lo stalinismo
Oggi la eredità della Rivoluzione del ’17 si chiamano Russia, Cina, Indocina, .Corea, Cuba, Nicaragua, etc. Ovvero il comunismo ha liberato un miliardo di uomini da schiavitù, servitù della gleba, miseria estrema e disperazione.
Viva il compagno Gustavo Hermann.