Prima all’università statale di Milano, poi ieri ai cancelli della Sapienza di Roma, i militanti del gruppo Lotta Comunista hanno scelto di menare le mani contro gli studenti impegnati nelle mobilitazioni sulla Palestina e contro la collaborazione degli atenei con Israele.
Circostanze e metodi hanno fatto pensare all’ipotesi peggiore: quella di attacchi di gruppi di destra o di ultrà sionisti contro le accampate solidali con il popolo palestinese. Ma la realtà, pur confermando la gravità degli assalti “muscolari”, ha rivelato ben poca cosa.
Si è trattato infatti di un caso di settarismo esponenziale, quello praticato dai gruppi extraparlamentari negli anni Settanta che spesso ha portato a risse che raramente ha lasciato un buon ricordo di se.
Lotta Comunista in questo ha poi ha una tradizione tutta sua. Ha sempre schifato i rapporti con tutti gli altri gruppi o movimenti – liquidandoli sistematicamente come piccolo borghesi – e attuato un modello di intervento più simile a quello della divulgazione settarista – nel senso letterale – del proprio giornale e dello stalkeraggio fino alla sfinimento verso chi decide di acquistarlo. Ma non è questa la sede e il momento per approfondire tale aspetto.
In questa linea grigia di relazioni con il resto del mondo, è probabile che alla Statale di Milano sia volata prima qualche parola, poi qualche spinta infine l’invito a non andare a catechizzare gli studenti dell’accampata.
Ma una setta in quanto tale ritiene sempre di doversi far rispettare, da qui la spedizione punitiva contro le tende degli studenti milanesi finita su un video diventato virale.
Inutile dire che la notizia è circolata rapidamente in tutte le accampate universitarie, ragione per cui ai cancelli della Sapienza ieri mattina c’era un cordone di dissuasione verso i diffusori di Lotta Comunista. Ma anche in questo caso, invece di prendere atto di una situazione e cercare una via d’uscita politica, Lotta Comunista ha scelto di menare le mani con gli studenti, ritenendo così di “salvare l’onore” ma peggiorando decisamente le cose.
Tenendo conto che gli studenti delle accampate universitarie sono già nel mirino del governo, della polizia, dei gruppi sionisti, aggiungere problemi di “ordine pubblico” nelle università significa fare un servizio a chi vuole smantellare – con le buone o con le cattive – queste esperienze di mobilitazione. Non rendersene conto significa rendersene complici.
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giuseppe
Sono agenti infiltrati lo abbiamo giacsperimentato nel lontano68 si comportano da fascisti
Matteo
Macchiette che nulla hanno a che fare con il comunismo, per lo più provocatori travestiti da testimoni di Geova, con i loro sermoni da imbecilli. Per fortuna che non se li fila praticamente nessuno, anche se ogni volta che aprono bocca la tentazione di usarli come straccio per pulire i cessi è sempre forte…
Marco
Queste situazioni riportano ai peggiori episodi di rissa interna al movimento studentesco e agli altri movimenti di lotta degli anni 70. Praticamente tutti i gruppi politici organizzati della sinistra extraparlamentare (come veniva denominata allora) si consideravano portatori di verità e purezza inoppugnabili. E consideravano, al contempo, agenti della borghesia gli altri gruppi. Stesso atteggiamento avevano il PCI e i sindacati confederali. Servizi d’ordine muscolari erano la norma e scontri “fratricidi” all’ordine del giorno. La conflittualità interna al movimento operaio, peraltro, è fenomeno storico diffuso e foriero di sconfitte drammatiche. Potrei portare ad esempio la guerra civile spagnola, con le brigate staliniane che sparavano su trotzskisti e anarchici (e viceversa, “naturalmente “).
Lotta Comunista, oggi, sembrerebbe essere rimasta l’unica forza politica della sinistra di classe e conflittuale a rifarsi a quelle tristi perdenti esperienze. Non mi risulta sia accaduto niente del genere ormai da anni fra gli altri gruppi e sindacati dell’area della resistenza (mi piace definirla così, oggi più che mai). Va quindi isolata (più di quanto già non si isoli da sola) non cedendo alle sue provocazioni. Le quali, purtroppo, possono risultare propedeutiche ad azioni di carattere repressivo da parte delle forze di polizia, giustificandole, inoltre, agli occhi di certa “opinione pubblica”.
Bruno P
Magari, anziché tirare fuori la solita litania del settarismo, qualcuno si chiedesse perché ci sono stati quegli episodi ( ovvero , gli “occupatori” hanno intimato a chi svolge attività politica di fronte alle università da decenni, di andarsene….e questo perché Lotta Comunista sostiene l’ unità dei proletari palestinesi con i proletari israeliani, contro chi li manda da sempre a scannarsi gli uni contro gli altri per interessi che non sono i loro…anziché arrivare ad appiattirsi al nazionalismo palestinese, quello di Hamas, formazione anticomunista, antioperai, fanatica, venduta e terrorista), farebbe un servizio corretto ed obiettivo. Inoltra Lotta Comunista non si rifà ai ” gruppi degli anni ’70”, anche perché la sua origine è della fine della seconda guerra mondiale , e casomai tutto gli altri gruppi ( maoisti, stalinisti, ecc) hanno fatto una brutta fine. Lotta Comunista è ben in salute, in Italia , In Europa e continua a crescere. .
Redazione Roma
Contento Lei, contenti tutti. Sul piano degli episodi si può chiudere qui, sul piano dei contenuti politici no. Le posizioni di Lotta Comunista non sono accettabili.
Elio
https://www.pclavoratori.it/files/index.php?obj=NEWS&oid=7708
gigi
Marco
26 Maggio 2024 17:49 Mi sbaglierò ma a sentire Andreotti…Marco perde il pelo ma non il vizio. Nulla è cambiato dalla ” processione” alla Sapienza.