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Il calvario degli Ex tirocinanti dei comparti Giustizia, Mim, Mic

La nostra categoria di lavoratori precari è stata dimenticata dall’attuale classe politica e anche dalla rappresentanza sindacale nel predisposto Decreto PNRR.

Di recente è stato predisposto il Decreto PNRR che sarà varato in Consiglio dei Ministri e al cui interno sono contenute disposizioni urgenti in materia di termini normativi.

Molte categorie di precari di varie appartenenze sono state menzionate all’interno del testo del sopra citato documento prevedendo nei loro confronti l’opzione di proroga del servizio che stanno attualmente svolgendo, ma al suo interno incredibilmente non c’è alcuna menzione ai cosiddetti ‘Ex tirocinanti ministeriali’ che attualmente prestano servizio con un contratto di 18 ore e per 18 mesi nei comparti Giustizia, Mim, Mic prevalentemente nel territorio calabrese e, in quanto personale specializzato, attualmente offrono servizi di primaria necessità per l’utenza stessa e colmando in parte quel trend negativo dovuto a quella evidente carenza di personale a causa dei più recenti pensionamenti nei comparti sopra citati.

Com’è possibile che per questa categoria di lavoratori quali sono gli Ex tirocinanti ministeriali al momento non c’è nulla oltre i 18 mesi di servizio? Pura dimenticanza, questione di tempistica o invece necessità di privilegiare altre categorie di lavoratori menzionate nel più recente Decreto PNRR?

La risposta a questo quesito non è data sapere ma quello che è certo è che purtroppo si sta mettendo a serio repentaglio l’incolumità lavorativa di padri e madri di famiglia calabresi e non, che per anni hanno vissuto sulla propria pelle lo spauracchio della miseria e della precarietà ma prestando sempre e comunque con impegno e dedizione il proprio lavoro prima di Ex tirocinanti ministeriali nei comparti Giustizia, Mim, Mic e in seguito di lavoratori veri e propri.

Cosa avrà da dire l’attuale classe politica calabrese e non al riguardo e anche le principali sigle sindacali? E’ bene ricordare che i tempi purtroppo stringono e qualsiasi provvedimento verso questa categoria di lavoratori sarebbe più opportuno che sia varato in tempi alquanto celeri per evitare che oltre al danno si riversi la beffa per questi padri e madri di famiglia calabresi e non di ritrovarsi ‘malauguratamente’ dopo gli attuali 18 mesi di servizio sulla strada.

Seguiranno aggiornamenti.

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