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Napoli in presidio per Salvatore, 21 anni, morto di lavoro nero

Ieri a Napoli è morto Salvatore, un ragazzo di 21 anni che lavorava a nero. Era andato a pulire un lucernario per 35 euro, senza protezioni, senza esperienza, pur di arrotondare il lavoro (a nero anche quello?) in un bar del centro storico.

Oggi noi siamo in presidio fuori al Tribunale di Napoli perché inizia il processo contro “Napoli Sotterranea”, colosso del turismo del centro storico.

Siamo in presidio per sostenere quei lavoratori a nero che abbiamo conosciuto mesi fa e con i quali abbiamo cominciato la vertenza. Erano partiti in 5, ora sono 19, a dimostrazione che la mobilitazione paga, che la lotta serve.

Per vent’anni Enzo Albertini, il padre-padrone di Napoli Sotterranea, ha avuto a disposizione gratis il sottosuolo pubblico, per vent’anni non ha pagato e contrattualizzato adeguatamente i lavoratori, per vent’anni ha fatto pagare dieci euro di biglietto senza pagare le tasse dovute, facendo un danno alla collettività, ma mettendo da parte capitali che gli hanno consentito di aprire bar, pizzerie, bed&breacfast. Albertini è anche a processo perché accusato di molestie sessuali da una sua lavoratrice.

Noi oggi piangiamo Salvatore come fosse un nostro fratello, ma gridiamo la nostra rabbia contro imprenditori senza scrupoli e contro uno Stato assente.

Noi oggi ci organizziamo per fare giustizia, perché nella nostra città non ci siano altri Salvatore.

Non siamo più dei fantasmi: oggi vogliamo apparire e turbare la vostra pace che per noi è solo una guerra sanguinosa, con migliaia di morti all’anno!

Per sostenere e partecipare alla campagna contro il lavoro nero scrivi a: Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo e Camera Popolare del Lavoro – Napoli.

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