Quest’estate chi vuole speculare sul nostro territorio e sulla nostra salute è tornato alla carica, predisponendo un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti nel Comune di Giugliano, precisamente nella vecchia centrale ENEL.
Un impianto per la produzione di CSS, combustibile da rifiuto, a partire dalle eco balle di Taverna del Re e da altri rifiuti provenienti da altre aree. Insomma, la Regione Campania (indifferentemente se a guida PD o Forza Italia) propone sempre la stessa ricetta: o discariche o bruciare, senza nemmeno prendere in considerazione soluzioni più economiche ed a basso impatto come il riciclo spinto dei rifiuti.
Il CSS verrà bruciato nei cementifici, inquinando diffusamente, o non riuscirà ad essere piazzato e finirà in discarica o in inceneritore, pesando per centinaia di milioni di euro sulle tasche dei cittadini.
E’ questo il primo obbiettivo: mobilitarci per fermare il Piano Rifiuti della Regione Campania, basato sul teorema discariche-inceneritori. Una Regione Campania oggi Governata dal PD di De Luca che vede il suo referente a Giugliano nella maggioranza di Antonio Poziello.
Tra i tanti cittadini che in questi giorni si stanno mobilitando contro questo nuovo impianto, però, ci sono anche personaggi della politica locale che hanno intenzioni molto meno genuine.
Ad esempio quelli di Forza Italia che fingono di essere contro l’impianto per ragioni elettorali. A questi signori diciamo che ricordiamo ancora i manganelli del Governo Berlusconi durante le lotte contro l’inceneritore di Acerra. E ricordiamo che solo 5 anni fa il loro Caldoro voleva un inceneritore a Giugliano.
E soprattutto quelli del Movimento 5 Stelle, che hanno un Ministro dell’Ambiente, Costa, ed un sottosegretario all’Ambiente di Giugliano, Micillo.
Noi sifidiamo il Ministro Costa ed il sottosegretario Micillo a mantenere le promesse con cui venivano a prendere voti su queste terre, e di spendersi per bloccare l’impianto. Ed ai 5 Stelle di Giugliano, invece di continuare la loro campagna elettorale permanente con questi inutili consigli comunali, di parlare sollecitare i propri attivisti che siedono comodamente a Roma.
Per questo diciamo chiaramente che noi sfiduciamo questo consiglio comunale e questi consiglieri comunali, il cui unico pensiero è essere riconfermati alle prossime elezioni su quelle poltroncine (o ambire ad altre più importanti) per evitare di doversi cercare un lavoro come tutti noi.
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