Hanno organizzato la conferenza stampa con i leader politici del Pd ma si sono ben guardati dall’organizzare le assemblee con i lavoratori delle aziende partecipate. Sparano sulla Raggi parlando di lotta al degrado e per il lavoro ma non si sa bene cosa vogliano se non sostenere la campagna elettorale dei loro amici zingarettiani.
Guarda il VIDEO con il commento di Guido Lutrario (Usb) sullo sciopero di oggi a Roma
Attaccare la Raggi è giusto ma bisogna mettere il dito nella piaga e non nascondere la vera sostanza dei problemi: cancellazione delle delibere 52 e 58 (esternalizzazione delle aziende e blocco delle assunzioni), volute dalle giunte PD e colpevolmente tenute in vigore dall’attuale giunta grillina, e sottrazione delle aziende partecipate ai vincoli di bilancio. Cosa ce ne faremmo dei poteri speciali per Roma se non per sottrarci a questa gabbia che chiude ogni possibilità di rilancio della città e dei servizi pubblici?
Questo occorre contestare alla giunta Raggi, così come la sua maniacale attenzione per il centro della città e la totale dimenticanza delle periferie, che sono poi i luoghi dove abita ormai da tempo la grande maggioranza dei romani.
In questi anni Cgil, Cisl e Uil hanno firmato di tutto, dagli accordi Era1 ed Era2 in Atac per lavorare di più a meno salario, al contratto sull’igiene ambientale, fortemente peggiorativo, addirittura arrivando a denunciare l’azienda che voleva, se non altro, differirne l’entrata in vigore. Non una parola per le reinternalizzazioni, a cominciare dai lavoratori della Multiservizi o gli AEC delle scuole comunali. Silenzio sui lavoratori della manutenzione degli autobus, licenziati in tronco, che sono il vero motivo dei tantissimi incidenti che continuano a prodursi alle vetture. Nè una parola sui lavoratori dei canili, altro servizio pubblico fortemente ridimensionato sotto la giunta Raggi.
Questa giunta non solo non funziona ma si è accodata, con i nuovi ingressi degli assessori Lemmetti e Gianpaoletti, alle scelte di contenimento del bilancio imposte dai governi “amici”. Ma chi la contesta nasconde progetti dello stesso segno, a cominciare da Salvini e Zingaretti.
E’ vero, i lavoratori ormai non sanno a che santo votarsi. Ma almeno evitiamo di portare “l’acqua con le orecchie” a quelli che ci hanno ridotto in queste condizioni.
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