Sono del 13 e del 22 ottobre le ammissioni del generale Sergio #Costa, confermato Ministro dell’Ambiente:
“Su #TerradeiFuochi il protocollo non ha funzionato e dobbiamo ricominciare […] Hanno fatto bene i #comitati, le #associazioni e i cittadini ad organizzarsi e manifestare, è stata un’estate tremenda!”.
Siamo lieti della consapevolezza di quest’ennesimo fallimento che ci fa rilanciare tutti i cicli di lotta consumatisi da decenni in #Campania sulla questione RIFIUTI E BONIFICHE e che non sono mai finiti.
Siamo osteggiati, blanditi, traditi da chi si è fatto un trampolino per il #Parlamento, per poi abbandonare, appena seduto su quegli scranni, le istanze dei #movimenti.
Oggi spontaneamente gruppi di cittadini incazzati e organizzati in comitati territoriali denunciano la volontà di nascondere un’evidente biocidio nei confronti della popolazione, rilanciando l’annosa questione dei “RIFIUTI SOTTO AL TAPPETO”: omissioni, incapacità gestionali, palleggiamenti di responsabilità tra comuni, Regione e Stato; sicure commistioni della politica con gruppi di imprenditori e clan camorristici con forti interessi particolari, i quali operando alla luce del sole hanno avvelenato le nostre terre.
In tale intricato contesto, sulla spinta della popolazione che avverte l’ennesima emergenza (con una certa periodicità elettorale), nascono i comitati Stop allo Scempio Ambientale a Giugliano e ad Aversa. Verificando lo stato di inquinamento da amianto nelle città e non solo, è stata lanciata la campagna di denuncia #StopAmianto che ha rotto il silenzio dei nostri territori, seguita da una raccolta firme per sollecitare l’amministrazione all’uso dei fondi regionali ricevuti e non ancora utilizzati per le bonifiche ambientali.
Nel frattempo anche a Parete, Lusciano, Sant’Arpino, Marcianise e Santa Maria C.V. nascono #comitati che chiedono reali bonifiche del territorio e pretendono un regolare smaltimento e recupero dei materiali con una gestione integrata degli stessi, ossia la gestione dell’intera filiera dei rifiuti dal momento in cui vengono prodotti a quello che segna la fine del loro ciclo di vita.
Si richiede inoltre il controllo popolare sui cicli dei rifiuti e sulle attività non sempre trasparenti dei #Comuni a riguardo.
Non è di poco conto, la nascita del gruppo locale Fridays for Future – Aversa venuto alla ribalta con le loro azioni sul territorio e nella giornata internazionale del Global Climate Strike del 27 settembre, nella quale più di 6000 studenti della zona hanno dato vita ad un grande corteo colorato, musicale e di lotta.
Salutiamo e sosteniamo queste mobilitazioni e questa capacità di organizzazione dal basso.
Ci sentiamo forza interna a queste spinte perché pensiamo che ridare voce ai subalterni e ai settori vessati dalla crisi e dalla mancanza di lavoro sia fondamentale per la trasformazione della società.
Vivere meglio, avere servizi pubblici migliori, bonifiche dei territori, anche rompendo i patti di stabilità e i vincoli di bilancio imposti dall’Unione Europea, sono i primi passi per riprendere in mano il nostro futuro!
Distruggi il Sistema non il Pianeta!
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