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Sensibilità chimica multipla, o lentamente avvelenati

La Sensibilità Chimica Multipla (MCS o Multiple Chemical Sensitivity) è una malattia che comprende una ampia serie di sintomi che colpisce moltissima gente. Conosciuta anche come “Environmental illeness o Idiopathic environmental intolerance” è dovuta a una intolleranza, o a una reattività alle sostanze chimiche presenti nell’ambiente. Le sostanze più frequentemente chiamate in causa sono i pesticidi, i solventi, le vernici, i deodoranti, i profumi, i detersivi, tutte le sostanze che entrano negli interferenti endocrini, i PFAS, le sostanze emesse dal fumo di scarico delle macchine, ma anche le discariche, in pratica tutte le sostanze derivate dalla industria chimica e petrolchimica.

Non bisogna dimenticare che i componenti dell’inquinamento (biossido di azoto, monossido di carbonio e idrogeno sulfide) rappresentano un enorme problema, come il piombo, il mercurio e altri metalli pesanti che contribuiscono alla Sensibilità Chimica Multipla. Malattia alquanto complessa, la MCS può avere dei sintomi molto simili all’asma, alla rinite, vi può essere stanchezza e disfunzioni cognitive e altro come, ad esempio, la ipossia cronica.

Vi è una sintomatologia alquanto varia e diversi sistemi del nostro organismo possono esserne interessati: neurologico, respiratorio, cardiocircolatorio, renale, digerente, muscolare e, ovviamente, il sistema endocrino-immunitario. La sintomatologia può portare, nei casi più gravi, a forme tumorali, leucemie, infarto del miocardio, ictus. Come si intuisce, in molti casi la malattia può portare a uno stato di disabilità.

Questa malattia negli Stati Uniti, in Canada e in Germania viene catalogata fra le malattie rare più gravi, in Italia invece il Servizio Sanitario Nazionale ancora non la riconosce. Le regioni italiane che hanno provveduto autonomamente a un riconoscimento sono Basilicata, Lazio, Abruzzo, Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Veneto. La Regione Umbria ha stabilito che l’MCS “..è a tutti gli effetti una patologia organica provocata dall’inquinamento ambientale con andamento cronico è una patologia invalidante fra le più gravi conosciute al mondo….”.

L’INPS a una donna di Pavia ha riconosciuto la totale inabilità al lavoro per “Sensibilità Chimica Multipla” (ottobre 2014).

Ritorno sugli Interferenti Endocrini e, più esattamente, sulle sostanze Perfluoroalchiliche, cioè i Pfas. Le Endocrine disruptors sono sostanze che interferiscono e distruggono il nostro sistema endocrino. Queste sostanze, artificiali e non, possono provocare gravi danni alle popolazioni esposte e non hanno una tossicità acuta. Tra questi vi sono i problemi legati allo sviluppo, tumori, deformazioni corporee, problemi nello sviluppo sessuale, del cervello, seri deficit e disturbi dell’attenzione.

Metto l’attenzione sui PFAS, o Composti Perfluoroalchilici, perché sono inquinanti molto persistenti e profondi disturbatori del Metabolismo Endocrino e Lipidico e si è già dimostrata una associazione tra PAFS e diabete mellito di tipo 2, e diabete gestazionale; mostrano inoltre un aumentato rischio di cancro.

Attualmente, per parlare del nostro paese, in Veneto, in ventuno comuni esposti al PFAS, si registra un aumento dei casi di ipercolesterolemia, diabete mellito, malattie cardiovascolari, ipotiroidismo. Per essere più precisi nel bacino dei fiumi Agno e Fratta Gorzone, che si trovano tra le province di Verona, Padova e Vicenza, sono state riscontrate elevatissime quantità di PAFS e di PFOA cioè di acido perfluoorottanico.

Va detto che il PFOA presente in molti oggetti di casa, come a esempio pentole e padelle antiaderenti, ma anche in alcuni prodotti alimentar, è già stato collegata al rischio di tumore e associato a malattie della tiroide. I PFAS invece vengono utilizzati per fabbricare materiali resistenti all’acqua e ai grassi, ma anche per pesticidi, detersivi, vernici e smalti e hanno la caratteristica di bioaccumularsi. In Veneto l’indice è puntato sull’industria tessile e conciaria e verso l'acqua, ma tali industrie sono diffuse sia al Nord che al Sud.

Sul Fatto Alimentare¹ viene riportato un documento, svelato dal quotidiano L’Arena giornale di Verona e provincia, sullo “Studio sugli esiti materni e neonatali in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche”, realizzato dal Registro nascite – Coordinamento malattie rare della Regione Veneto e intitolato.

Il documento afferma “emerge come siano stati evidenziati in particolare l’incremento della pre-eclampsia, del diabete gestazionale, dei nati con peso molto basso alla nascita, dei nati piccoli per età gestazionale e di alcune malformazioni maggiori, tra cui anomalie del sistema nervoso, del sistema circolatorio e cromosomiche, pur osservando che le malformazioni sono eventi rari che necessitano di un arco temporale di valutazione più esteso per giungere a più sicure affermazioni”.

Noi sappiamo che le sostanze Perfluoroalchiliche (PFAS) come il perfluorottano sulfonato (PFOS) e Perfluorooctanoico (PFOA), sono molto diffuse, in particolare nelle nostre case, e i nostri gatti domestici vengono utilizzati come delle “sentinelle” per capire il collegamento tra esposizione e salute. (continua)

Prof Roberto Suozzi

Medico e Farmacologo Clinico

Suozziroberto.altervista.org

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