Ogni tanto, i servi in divisa (Polizia, Carabinieri, Esercito) decidono, con il più indecente senso dell’impunità e dell’arbitrarietà – consustanziali all’autorità dello Stato, quale soggetto indifferentemente predisposto all’oppressione di classe e dei ceti subalterni – di svolgere controlli immotivati nelle zone della movida del centro storico di Napoli; più precisamente, nel perimetro di Piazza Bellini.
E decidono di farlo, invariabilmente, con tutta l’arroganza e la violenza il cui monopolio deriverebbe loro dal ricoprire il ruolo sociale di presunto garante della “pubblica quiete e moralità” e dall’indossare quella divisa troppe volte macchiata di sangue innocente.
Qualche anno fa, toccò al sottoscritto venire fermato, arrestato, processato, minacciato e condannato a sei mesi, solo per aver chiesto spiegazioni per un controllo al Vecchio Perditempo, in pieno ferragosto.
L’altra notte, simile sorte – guardando il video ho riscontrato le stesse dinamiche che mi riguardarono, nell’ammanettamento del compagno e amico Pietro Spaccaforno – è toccata a Pietro Diego e Fabiano, del Laboratorio Insurgencia.
Chiedevano semplicemente ragione di un’ingiustificato spiegamento di forze (ben sette volanti, a quanto pare, con aggiunta di uomini dell’esercito) nella piazza notoriamente più affollata dalla movida napoletana. E sono stati proditoriamente ammanettati…
Atteggiamenti da Stato di Polizia in una città il cui governo arancione volle definirsi “ribelle” alle logiche della governance nazionale ed europea, ma che sembra, oramai, ribelle solo a sé stesso e ai propri stessi cittadini.
Prove di una stretta autoritaria che, con la conclusione della sindacatura De Magistris alle porte – uno dei più deludenti uomini politici che Napoli abbia avuto, se non altro in relazione alle grandissime aspettative suscitate – dovremo attenderci. Senza farci troppe illusioni, ma preparandoci ad anni di lotte per difendere i nostri spazi di agibilità democratica ed esistenziale.
Il questore di Napoli parla di “normali controlli” e di “gestione equilibrata” della situazione da parte degli agenti. Ma i video che stanno girando dimostrano chiaramente come un’intera piazza sia insorta contro quello che, a tutti gli effetti, si può configurare come l’ennesimo abuso da parte delle forze dell’ordine, perpetrato contro chi, in tranquillità, stava bevendo una birra!
Aggiungo che, quando toccò a me essere arrestato, e poi pure condannato, non pochi cosiddetti “compagni”, anche nella giunta cittadina, si schierarono con le forze dell’ordine e con il dogma legalitario del Law and Order.
Vorremmo sperare che simili atteggiamenti, quanto meno ambigui, per non dire altro, da parte di chi si definisce comunista – e dunque si presuppone abbia a cuore la libertà e la giustizia sociale – non prevalgano in questo caso!
Solidarietà assoluta ai compagni arrestati stanotte. Pietro, Diego e Fabiano liberi subito!
*****
Ultim’ora:
Ricondividiamo le parole delle compagne e dei compagni di Mezzocannone Occupato!
Pietro, Diego e Fabiano sono stati rilasciati!
Purtroppo dovranno scontare gli arresti domiciliari in attesa del processo.
Almeno saperli non più prigionieri in quel luogo degradante e decostruttivo che è Poggioreale ci fa capire che solo la lotta paga.
Seguiranno aggiornamenti.
Ringraziamo tutte e tutti quelli che oggi ci hanno raggiunto in corteo. Le strade sicure le fanno le donne e gli uomini che le attraversano.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa