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Dema sulle foibe, come i fascisti

L’amministrazione del “ribelle” in bandana arancione decide di chiudere, il suo desolante secondo mandato, con l’ultima onta su quella che si è preteso fosse la cultura di fondo della sindacatura De Magistris.

Il quale, impunemente e senza alcun senso della vergogna, si è spacciato per 10 anni – dispiace per chi ci ha creduto – per un rivoluzionario guevarista, contro corrente e libero dai vincoli ideologici imposti tanto dal dominio neoliberista, quanto da quel più profondo background di radice catto-fascista e giudaico-cristiana che caratterizza l’Italico popolo di ascendenza romana.

Per di più, pretendendo di riferirsi, con rara propensione al grottesco, a indecifrabili e astratti principi marxisti e di libertà, uguaglianza e giustizia sociale!

Ebbene, l’amministrazione di questo scomposto demagogo, circondatosi per la maggior parte di cialtroni opportunisti – fatte salve alcune rare e significative eccezioni- domani prenderà parte, con la presenza dell’assessore Verde Marco Gaudini, a quella infame manifestazione, che va sotto il nome di Giornata del Ricordo.

Manifestazione per mezzo della quale, da circa un ventennio, l’Italia democratica, repubblicana e revisionista, abituata a riscrivere e mistificare la verità storica – a partire da tanti ex Pci, compresa l’ormai decaduta Anpi – con un triplo salto mortale, retorico ed etico, cancella i crimini commessi dalle squadracce e dall’esercito nazisfascista nella ex Jugoslavia, pretendendo di attribuire, ai comunisti titini, migliaia di morti che si sostiene ritrovati – spesso i numeri sono frutto di supposizioni e non esistono prove scientifiche a sostegno – nelle depressioni carsiche, denominate Foibe.

Un falso storico che la storiografia seria internazionale ha provveduto a denunciare da tempo. Laddove la volgare pubblicistica italiana, in linea con i diktat anticomunisti della cosiddetta comunità europea e con le direttrici ideologiche dei post fascisti, continua – sotto la spinta di una restaurazione culturale che addirittura pretenderebbe di far sparire dai libri il contributo di sangue versato dai comunisti per la Resistenza e la sconfitta del nazifascismo – a spacciare informazioni tossiche e a falsificare la verità.

Ebbene, la ribelle amministrazione, si sappia, domani si schiererà, in aperta condivisione culturale, con i fascisti di Casapound, i nazi Forzanovisti, la Lega e i post missini di Giorgia Meloni.

Dimenticano evidentemente, a Palazzo San Giacomo (ma glielo ricordiamo noi), documenti come la Circolare 3C emanata dal Comando superiore delle forze armate fasciste in Slovenia e Dalmazia, a firma del generale d’armata Mario Roatta. Il quale invitava i fascisti ad adottare con i partigiani, testuale, la formula «testa per dente» e a saccheggiare le case di chiunque desse sostegno ai titini.

Coadiuvato, in questa criminale operazione, essa si di pulizia etnica, da quell’altro bastardo in camicia nera che rispondeva al nome del Generale Mario Robotti.

Ad assessori e consiglieri basterebbe andare su Wikipedia, per evitare l’ ennesima onta.

Complimenti davvero!

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