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Bologna. “Pubblico o privato. Di chi è la città? Acqua Ambiente Democrazia”

Secondo le notizie di stampa il Consiglio Comunale di Bologna è prossimo ad approvare un accordo di programma con Cassa Depositi e Prestiti che avvierà la speculazione immobiliare prevista da anni sulle decine di migliaia di metri quadri di tre cuori verdi della città, le tre ex aree militari rappresentate dalle Caserme Masini, Mazzoni e Sani.

La candidata sindaca di Potere al Popolo Marta Collot commenta così in una nota: “Le ex-caserme sono una delle principali risorse di Bologna per una città pubblica, non per la speculazione di Merola e Lepore con Cassa Depositi e Prestiti e cooperative del cemento.

Proprietà e responsabili politici ed urbanistici dovrebbero essere istituzioni pubbliche e come tali massimizzare spazi e funzioni aperte a tutta la città, invece che equipararsi ai peggiori palazzinari privati, realizzando quantità minime di edilizia sociale (nessuna casa popolare invece è prevista) e un contorno minimo di verde ad uso e consumo delle nuove costruzioni per aumentarne affitti e vendite, e concretizzare così la speculazione nel cassetto (dall’accordo del 2007, rilanciato da PUV, PUVaT e POC) che da decenni oppone appetiti di costruttori e immobiliaristi ad visione generale in favore di una Bologna pubblica e popolare.

Secondo Collot, le affermazioni dell’assessora Oriolo al Carlino sono “Vuote se non addirittura provocatorie nel rivendicare i nastrini con cui la Giunta ha provveduto a infiocchettare il disastroso pacco che stanno regalando alla città”.

Potere al Popolo propone che le aree delle ex caserme diventino studentati, centri sportivi e culturali di proprietà e gestione pubblica, propone il blocco dei permessi per la costruzione di nuovi palazzi fino a quando non saranno usati tutti gli immobili attualmente sfitti.

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