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Il saluto ad Ernesto Rascato

Raccogliamo un po’ di forze per ringraziare ciascuno di voi. Siete stati tantissimi, così tanti che messi insieme avete donato ad Ernesto un corteo di affetto, seppur palpitante di singhiozzi.

Sarebbe stato felicissimo di vedervi così numerosi, tutti insieme, sorridendo nei vostri abbracci.

Abbiamo letto ogni singola parola che gli avete dedicato, di sostegno a noi e di ricordi e affetto.

Un caro amico torinese di papà, quando ci ha chiamati, alla descrizione di mamma della ‘fiumana’ di persone e soprattutto di giovani e giovanissimi presenti, ha rievocato una frase che Ernesto tanti anni fa gli aveva detto: “Se a un funerale ci sono tanti giovani, vuol dire che è morta una persona importante”.

E importante Ernesto lo era, per ciascuno di noi.

Ernesto il Libraio, il Combattente, il ‘Che’ che c’è e ci sarà sempre.

Noi, Antonella, moglie, compagna, libraia e i figli Annalisa e Pier Paolo, abbiamo ricevuto quell’affetto che Ernesto aveva trasmesso a tutti, e che voi appassionatamente o con discrezione avete condiviso con noi.

Abbiamo contato, oltre compagni e parenti, più generazioni per le quali Ernesto è stato Riferimento e Cattivo Maestro.

La Libreria Quarto Stato sarà nuovamente aperta da domani 11 Gennaio 2023 (oggi, ndr); con fatica alzeremo le serrande e spalancheremo le porte di quel presidio culturale che da 45 anni esiste e R-Esiste.

Continueremo anche quanto avviato da tempo con lui: l’impegno politico, la Biblioteca “Alfonso Gallo”, l’esposizione museale dedicata a Domenico Cimarosa, il progetto editoriale dell’Associazione “Magenta 78” e il Centro di Documentazione “Le Radici e le Ali”. Annunciamo, all’interno di quest’ultimo, la nascita di un Centro Studi “Ernesto Rascato” sui Movimenti Politici in Terra di Lavoro

Perché questo ci ha insegnato.

Papà, che ha condiviso la sua vita, la Libreria e l’impegno politico con mamma Antonella, ha trasmesso e comunicato costantemente a noi figli – e negli ultimi anni anche a Mario Schiavone sempre presente in libreria – saperi, storie ed essenze.

E noi, che abbiamo avuto la fortuna di avere un papà così straordinario e meraviglioso, Unico davvero, siamo stati vasi comunicanti, in cui papà ha travasato con un flusso sanguigno palpitante e costante, tutto ciò che era e che continuerà ad essere.

Nonostante il suo impegno politico, lavorativo, culturale, sociale, è riuscito ad essere per noi una presenza costante e affettuosa, insegnandoci tanto e lasciandoci ricchezze intangibili e eterne: ricordi, storie, valori, Storia. E, sempre con lui, abbiamo imparato a pensare con la nostra testa, ad apprendere dai libri e dai Saggi come lui il più possibile, per avere strumenti con cui osservare il mondo con quel senso critico che tanto lo caratterizzava.

Ci ha dato un metodo, la Teoria si affianca alla Prassi, e non si deve mai smettere di studiare e imparare, di leggere, di ascoltare, di condividere.

Come lui ha fatto sempre, fino alla fine, con estrema lucidità.

Papà fino all’ultimo ha continuato con tutti noi a progettare, ideare, creare, lasciandoci da continuare tante cose che lui aveva iniziato, e un’infinità di pagine scritte.

Libraio, Poeta, Rivoluzionario, Compagno, Padre.

Te ne sei andato troppo presto, ingiustamente, ma ci hai insegnato e dimostrato che Lottare e Resistere sono le cose più importanti.

Da tanti ci è stato chiesto, in assenza di una lapide, dove andare a salutare Ernesto.

Una lapide papà non la voleva, perché è un qualcosa di finito, di commemorativo, senza più vita.

L’unico modo per salutarlo è quello di venire nella sua Libreria, luogo in cui letteralmente è nato e cresciuto, in cui è tornato e in cui è morto. Lasciando però tutto se stesso, tra queste mura e questi scaffali che hanno udito e respirato per 45 anni, le sue parole, le sue idee, il suo impegno, le sue risate e i suoi canti.

Anche quando non aveva più voce.

Quando verrà il momento, organizzeremo una commemorazione, per condividere insieme i ricordi, l’affetto e i suoi insegnamenti.

Oggi Papà è tornato a casa; dopo le “Ceneri di Gramsci” e dopo uno degli ultimi eventi che aveva organizzato, le “Ceneri di Pasolini”, ora abbiamo:

Le ceneri di Ernesto

Ceneri avvolte dai nostri abbracci,

ceneri calde come l’Autunno del ‘69

ceneri in grembo mentre scruto l’orizzonte

sagomato dal profilo di montagne

e nubi scure che offuscano la mente.

Ceneri incandescenti in urna rossa

come idee di Rivolta e bandiere al vento

Gravide di vita e di lotte

Chi ha parlato di sconfitte e di colpe

non ha guardato oltre le montagne

non ha compreso che quelle rocce

che ostruiscono il sol dell’avvenir

vanno scalate, scorticando mani,

rompendo scarpe, stringendo i denti

inerpicandosi per giungere alle vette

e senza fermarsi, scrutare oltre

Visioni di un mondo ingiusto

senza disillusi e sconfitti

in cui gli uomini e le donne che furono

hanno costruito sentieri

consentendo una parte del percorso

già sbrinato e sfrondato per coloro che sono

lottando e continuando il lavoro per coloro che saranno.

Ceneri roventi di vita vissuta

Resistendo e diffondendo quel sapere

che i Saggi detengono e condividono

Ceneri avvolte dai nostri abbracci,

ceneri calde come l’Autunno del ‘69

ceneri in grembo mentre scruto l’orizzonte

sagomato dal profilo di montagne

e nubi scure che offuscano la mente.

Ceneri incandescenti in urna rossa

come idee di Rivolta e bandiere al vento

Gravide di vita e di lotte

Chi ha parlato di sconfitte e di colpe

non ha guardato oltre le montagne

non ha compreso che quelle rocce

che ostruiscono il sol dell’avvenir

vanno scalate, scorticando mani,

rompendo scarpe, stringendo i denti

inerpicandosi per giungere alle vette

e senza fermarsi, scrutare oltre

Visioni di un mondo ingiusto

senza disillusi e sconfitti

in cui gli uomini e le donne che furono

hanno costruito sentieri

consentendo una parte del percorso

già sbrinato e sfrondato per coloro che sono

lottando e continuando il lavoro per coloro che saranno.

Ceneri roventi di vita vissuta

Resistendo e diffondendo quel sapere

che i Saggi detengono e condividono

e che i giovani imparano e assorbono

Per mantenere braci sempre accese

che consumano e che ardono

di movimenti, di fermenti e di Idee

Ceneri ardenti di libri bruciati

che mai furono dimenticati

In pagine scritte e ancora da scrivere

Di poeti, di folli, di pensatori,

di subalterni e di Resistenti.

Ceneri cocenti di linfa e di sangue

Concime di querce e Vita

di semi piantati e di fiori sbocciati

di radici aggrovigliate e inerpicate

di germogli e di Primavere infuocate

Ceneri Calde di lingue e di sguardi

irrigate da lacrime e smosse da urla di Rabbia

di anime libere, rare e frementi

che lottano per ideali e internazionali

e Che Rinascono tra le fiamme come Fenice

Poesia di Annalisa Rascato

e che i giovani imparano e assorbono

Per mantenere braci sempre accese

che consumano e che ardono

di movimenti, di fermenti e di Idee

Ceneri ardenti di libri bruciati

che mai furono dimenticati

In pagine scritte e ancora da scrivere

Di poeti, di folli, di pensatori,

di subalterni e di Resistenti.

Ceneri cocenti di linfa e di sangue

Concime di querce e Vita

di semi piantati e di fiori sbocciati

di radici aggrovigliate e inerpicate

di germogli e di Primavere infuocate

Ceneri Calde di lingue e di sguardi

irrigate da lacrime e smosse da urla di Rabbia

di anime libere, rare e frementi

che lottano per ideali e internazionali

e Che Rinascono tra le fiamme come Fenice

Poesia di Annalisa Rascato

Ph. di Marco Cantile

10/01/2023

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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1 Commento


  • luigi salvatore pascale

    Ho conosciuto e frequentato Ernesto per molti anni, abbiamo anche condiviso alcuni percorsi politici. Un uomo onesto, leale, preparato, colto, da cui traevi arricchimento anche nei confronti più aspri. Ci mancherà, molto, ma la mancanza Sua sarà affievolita dall’impegno continuo dei Suoi cari e di tutti coloro che hanno condiviso il suo modo di fare e pensare, i suoi – i nostri – percorsi. Ciao Ernesto, Luigi.

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