Menu

Stop alla privatizzazione dell’acqua in Campania

Con il nuovo anno appena iniziato si confermano, anche nella nostra regione, le vecchie tentazioni di privatizzazione dei servizi pubblici locali.

I principali attacchi normativi arrivano dagli ultimi governi che fanno del libero mercato l’unica via per svendere servizi e diritti già pesantemente sotto attacco.

Draghi prima, che nel decreto Aiuti bis ha posto scadenze molto ristrette ai sindaci che potrebbero sostenere una gestione pubblica dell’Acqua, e Meloni poi, che addirittura peggiora il testo del Ddl Concorrenza vietando di fatto la gestione dei servizi a rete attraverso l’Azienda Speciale, mettendo in pericolo anche quanto realizzato a Napoli con la ripubblicizzazione della Spa.

In Campania per i ritardi della Legge Regionale n. 15/2015, per nulla improntata a favorire l’applicazione del Referendum del 2011, diverse aree rischiano di vedersi calate dall’alto le multiutility delle privatizzazioni, Società quotate in borsa interessate soltanto al profitto e all’accaparramento dei fondi PNRR.

Nel Beneventano si cerca di imporre Gesesa/Acea nonostante la pessima gestione dei depuratori e la poca attenzione alla qualità dell’acqua.

A Napoli Nord, uno dei bacini più popolati, con i ritardi dei Sindaci e l’ostruzionismo verso la costituzione di un Consorzio pubblico, si prefigura anche la messa a gara del servizio.

A Caserta il Consorzio Idrico Terra di lavoro viene trasformato in Spa, al fine di avere “le carte in regola” per accedere ai fondi sull’idrico.

In Irpinia, prezioso bacino di acqua del Sud, la difesa di Alto Calore a rischio di fallimento, rappresenta un’altra importante sfida per il popolo dell’Acqua.

Il 7 febbraio prossimo “la politica campana” sarà chiamata a scegliere da che parte stare: al netto di ulteriori deroghe che rivendichiamo, il Presidente De Luca dovrebbe essere supportato da Invitalia e in breve tempo individuare gestori per “mettere il vestito buono” ai comuni abbandonati da anni di tagli e malaffare sulla cosa pubblica dove anche le mafie c’hanno messo il naso.

Noi non molliamo e annunciamo un ampia mobilitazione in tutti i Municipi interessati da questi provvedimenti affinché si arrivi ad una gestione totalmente Pubblica, eliminando ogni profitto dalla gestione, soprattutto in questo periodo di caro bollette, dove gli aumenti di Luce e GAS mostrano il totale fallimento delle liberalizzazioni e privatizzazioni imposte negli ultimi 20 anni!!!

A De Luca diciamo che alla prossima scadenza della concessione della “Grande Adduzione Primaria dell’Acqua” venga costituita una società pubblica estromettendo dalla gestione le multinazionali.

RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO TEMPO:

QUELLO NECESSARIO A CONSORZIARE I COMUNI PER L’ACQUA PUBBLICA!!!

ASSEMBLEA PUBBLICA GIOVEDI’ 19.01.23 h 18 – presso Mani Tese – NAPOLI

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *