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Napoli. Basta con la “turistificazione della città”

La lotta contro la turistificazione selvaggia a Napoli continua. Appuntamento a Piazza Dante, ieri alle 18. Nel giro di breve tempo si radunano un migliaio di persone.

Ci sono, naturalmente, i collettivi per il diritto alla casa, Set (l’associazione che si batte contro la turistificazione), ma anche il settore sociale dell’Usb, i disoccupati organizzati dai SiCobas, Potere al Popolo e alcuni militanti dei centri sociali e i collettivi di studenti.

Il centro storico di Napoli, una volta periferia interna e abitata da autoctoni (per utilizzare l’espressione dei funzionari dell’Unesco) adesso è territorio di caccia di speculatori e faccendieri. Residenti e studenti sono ormai sotto attacco e a rischio sgombero.

La rendita da pagamento di affitti non può competere con i livelli dei “soggiorni brevi”, ma continui, dei turisti. E allora si sgombera.

Nessuno vuole negare a Napoli la sua legittima vocazione turistica, ma non si può neanche far finta di non vedere che il vantaggio di questo enorme flusso di denaro è appannaggio soltanto di pochi. I servizi cittadini non migliorano e i residenti rischiano lo sfratto. Non proprio il massimo della vita.

I manifestanti chiedono chele istituzioni facciano il loro dovere e non si facciano mettere i piedi in testa dalle multinazionali delle piattaforme e dai grandi immobiliaristi e inizino, finalmente, a gestire questo processo. Con decisioni utili a razionalizzare. Quote massime di concessioni per B&B e case vacanze per zona o territorio, investimenti in edilizia popolare e garanzie, nell’immediato, per gli sfrattati.

Nulla di così rivoluzionario. Il minimo sindacale del buon senso.

Si parte in corteo, si attraversa la Pignasecca, Piazza Carità, per finire dinnanzi al Municipio.

L’amministrazione comunale di Napoli deve iniziare a fare qualcosa, è questo il messaggio. Finora si è distinta per immobilismo assoluto e per le retoriche dichiarazioni del sindaco su “quanto è bella Napoli” rigonfia di turismo, dimenticando però di spiegare perché dinanzi all’aumento di tanti utenti dei servizi cittadini, i servizi non migliorano. Anzi.

Ci sarebbe da interpellare anche De Luca, lo sceriffo che sta a Santa Lucia, un altro che ha sempre lavorato affinché la rendita parassitaria immobiliare non avesse alcun vincolo sul processo turistico. Un altro che potrebbe prendere decisioni, ma non le prende.

Ma non finisce qui.

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