Facciamo un passo indietro. Il giorno prima, giovedi10 luglio,è un giorno importante per i disoccupati che hanno partecipato ai corsi di formazione. C’è il click day per 800 persone che potranno accedere a contratti di lavoro. A ciò si è arrivato dopo anni di lotte dei disoccupati napoletani organizzate dai Si Cobas. Anni di battaglie con le istituzioni locali e nazionali, dagli enti locali ai ministeri.
Il primo passo era stato appunto l’accesso ai corsi di formazione professionali, il secondo giocoforza prevede un lavoro regolarmente retribuito.
E invece alla resa dei conti la piattaforma (gestita dal comune di Napoli) non funziona o forse collassa per i troppi contemporanei accessi.
Così molti disoccupati si danno appuntamento in piazza per protestare. Nel mentre che marciano in corteo, bloccando ovviamente parte della circolazione, subiscono una pesantissima carica da parte della celere. Tanti i feriti, 3 arrestati e trattenuti in questura. Una cosa pazzesca. Cornuti e mazziati.
Le autorità di polizia parlano di messa in atto delle norme del nuovo decreto sicurezza. A noi però è sembrato che la questura di Napoli ci abbia messo molto del suo.
Fatto sta che come è o non è, ci sarà molto da preoccuparsi in futuro per le agibilità democratiche. Protestare e fare conflitto sta diventando sempre più difficile. E pericoloso.
Così oggi l’appuntamento è fuori il tribunale di Napoli dove si svolgono i processi per direttissima per Mimi e Angelo. Il terzo arrestato invece è stato rilasciato nella serata di ieri.
Diverse centinaia di persone accorrono. Ci sono ovviamente i disoccupati ma anche tante persone giunteper portare solidarietà agli arrestati e sdegno per l’accaduto.
Ci sono anche bandiere palestinesi sventolate da ragazzi e studenti e diversi sindacalisti di altre sigle di base. C’è pure Potere al Popolo con il suo portavoce Granato e diversi centri sociali.
Passata l’una finalmente dai cancelli del tribunale escono Angelo e Mimì. Liberi finalmente.
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