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Emilia Romagna. Il pinkwashing della leghista Bergonzoni

Letteralmente il pinkwashing

C’è un bel po’ di confusione nei colori in questa campagna elettorale. Bonaccini punta tutto su grafiche verdi e sfondi azzurri, che è superfluo commentare perché è palese chi cerca di attirare.

Ieri anche la Borgonzoni ha presentato il colore della sua lista: il rosa. È evidente anche qua qual è il tentativo, che il Resto del Carlino si preoccupa subito di spiegare “È come se volesse dirlo, Lucia, che il futuro è donna per l’Emilia-Romagna”.

Beh, cara Lucia, non basta candidare una donna per fare gli interessi delle donne, se si presenta con il partito di Pillon, che trasforma le opponenti politiche in bambole gonfiabili, che fa finta che la violenza di genere non esiste, ma soprattutto che non dice assolutamente niente sulle disuguaglianze economiche fra uomo e donna, della disparità di salario, di politiche di assistenza sempre più privatizzate (ovvero, riservate ai ricchi), dei ricatti che le donne devono subire ogni giorno sul posto di lavoro.

Sapete come si chiama questo? Letteralmente: il pinkwashing.

* Candidata alla presidenza della Regione Emilia Romagna con Potere al Popolo!

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