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Caorso. Costretti ad andare a lavorare, scioperi nella logistica

Lunedì sera, dopo l’annuncio da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte del DPCM con il quale tutta l’Italia viene dichiarata “zona di sicurezza” – una misura opportuna per la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini – l’Unione Sindacale di Base ha proclamato lo stato di agitazione in tutti i magazzini della logistica, invitando i lavoratori a segnalare le situazioni nelle quali siano messe a rischio la salute e la sicurezza.

Come conseguenza questa mattina USB Logistica ha proclamato lo sciopero dei lavoratori della Bartolini di Caorso (Piacenza), dove non sono rispettate le prescrizioni contenute nei decreti governativi: non solo il magazzino e i mezzi non sono stati sanificati, ma mancano i dispositivi di protezione individuali come tute, guanti e mascherine.

USB Logistica invita a segnalare tutte le situazioni nelle quali non siano rispettati gli standard di sicurezza. Dopo il necessario riscontro USB Logistica provvederà immediatamente a proclamare lo sciopero.

I padroni della logistica facciano lavorare in sicurezza. se si chiudono i magazzini per sanificarli vogliamo lo stipendio intero! Salute! Diritti! Dignità! #schiavimai

Coronavirus, la Bartolini di Caorso chiede ai lavoratori di riprendere le consegne senza sanificazione e protezioni individuali. Lo sciopero prosegue

I lavoratori della logistica in sciopero da questa mattina con USB Logistica alla Bartolini di Caorso (Piacenza) proseguono la lotta anche dopo l’incontro con l’azienda, che ha avuto un esito paradossale.

Bartolini accoglie infatti le richieste avanzate dai delegati USB (sanificazione di mezzi e magazzino, fornitura di guanti, mascherine, gel e un termometro), ma soltanto a partire da domani, mercoledì 11 marzo.

Questo significa che secondo l’azienda i lavoratori oggi dovrebbero riprendere le consegne senza i dispositivi di protezione individuali e senza la sanificazione dei mezzi e del magazzino.

Tanto i lavoratori quanto i delegati USB hanno rifiutato la proposta, per non mettere a rischio la propria salute e quella dei loro cari. Gli addetti della logistica infatti consegnano in tutta Italia da settimane merci e pacchi anche alle persone in quarantena, che in teoria non dovrebbero nemmeno aprire la porta di casa, esponendosi così al rischio di contagio da coronavirus, nella più totale indifferenza delle autorità politiche, amministrative e sanitarie.

I lavoratori di Bartolini e della logistica italiana dicono basta a questo stato di cose e non riprenderanno il lavoro finché non saranno garantiti effettivamente il diritto alla salute e quello alla sicurezza.

La lotta prosegue #schiavimai

https://www.facebook.com/unionesindacaledibase/videos/230928474704776/

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