Ieri pomeriggio gli attivisti dall’ “Assemblea per la Salute del Territorio” hanno sfilato per le strade del centro di Bologna rivendicando una sanità pubblica e accessibile per tutte e tutti. L’Assemblea è nata nel quartiere Corticella la scorsa primavera a seguito dell’ennesima chiusura di una sede periferica del CUP, ed è poi via via cresciuta incorporando anche varie realtà di movimento della città, associazioni, soggetti politici, non ultimo Potere al Popolo, e sindacati di base.
Tutti i soggetti partecipanti all’iniziativa ribadiscono che la crisi pandemica va gestita mettendo al centro la salute delle persone, prima degli interessi economici particolari di pochi. Insomma, un paradigma opposto a quello attorno a cui si sta muovendo il governo nazionale e regionale, con Bonaccini che ha già dato segnali di voler allargare al privato convenzionato il vaccino anti covid e il governo Conte che mette la sanità pubblica all’ultimo punto delle priorità del Next Generation, il pacchetto di misure economiche messe in campo per affrontare la crisi innescata dall’emergenza COVID 19.
L’Assemblea si è riunita in Piazza San Domenico dove gli interventi dei partecipanti hanno denunciato i decenni di tagli alla sanità e di finanziamenti alle strutture private, i cui risultati sono le centinaia di morti giornalieri che sentiamo ogni sera nei bollettini, e hanno ribadito che una gestione alternativa dell’emergenza sanitaria è possibile, senza che si debba sottostare al ricatto salute contro reddito portato avanti da Confindustria e dal governo.
Il corteo si è poi diretto verso la sede dell’Ausl in via Castiglione al cui portone i manifestanti hanno affisso dei cartelli con le loro rivendicazioni in modo da renderle visibili alla cittadinanza. Lo stop alla privatizzazione della sanità e ai finanziamenti alle cliniche private, la rimozione dei brevetti per i vaccini anti-Covid, la richiesta di trasparenza per i finanziamenti ai servizi sanitari, l’istituzione di una billionaire tax sui grandi patrimoni per raccogliere le risorse finanziarie necessarie alla ricostruzione del Servizio Sanitario Nazionale: queste le principali rivendicazioni dell’Assemblea per la salute del territorio.
Lungo il percorso, il corteo ha anche incrociato la sede di Confindustria, dove una parte degli attivisti dell’Assemblea, vestiti con impermeabili blu in solidarietà agli operatori della sanità pubblica, hanno salutato l’edificio dei padroni con cori accusatori (“assassini, assassini”) e rivendicativi (“reddito, salute e dignità”).
Il corteo si è concluso sotto le due torri dove l’Assemblea ha ribadito che continuerà a mobilitarsi nei prossimi mesi e che elaborerà un piano generale per la salute del territorio bolognese in cui, tra i vari punti, verranno inclusi maggiori finanziamenti alle strutture sanitarie pubbliche, il potenziamento dei sistemi di tracciamento e la stabilizzazione dei lavoratori precari del settore.
A fine manifestazione, molti dei partecipanti si sono poi spostati a Piazza Nettuno a portare sostegno e solidarietà a un presidio delle lavoratrici della Yoox – colosso dell’e-commerce dell’abbigliamento con un centro di smistamento all’Interporto di Bologna – che da settimane sono in lotta contro i turni di lavoro invivibili imposti dall’azienda e il mancato pagamento del salario negli ultimi mesi. Vittime del sistema degli appalti che nella logistica sono ormai un tratto distintivo, le lavoratrici sono scese in lotta, e dopo mesi di vertenza hanno portato oggi le loro rivendicazioni, in piazza Maggiore prima, e sotto la prefettura poi.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa