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Parma. Contro il 41bis, davanti al carcere

Ieri le assemblee di Potere al Popolo di Parma e Bologna, con la portavoce nazionale Marta Collot, sono state davanti davanti al carcere di Parma, che ospita il regime di 41bis, per portare anche dalla nostra regione la solidarietà ad Alfredo Cospito, in sciopero della fame da 75 giorni in protesta contro una condanna che ha il sapore della vendetta di Stato.

La sentenza che ha confermato il 41bis e il carcere ostativo per Alfredo è, contro ogni principio costituzionale e dei diritti umani, assolutamente sproporzionato rispetto ai fatti: di fronte a due ordigni che non hanno, e non avrebbero potuto, ferire nessuno, è stato usato il reato di “strage contro la sicurezza della Stato”, mai usato nemmeno per le stragi di Piazza Fontana o del 2 agosto.

La lotta di Alfredo ha la forza di mettere sotto accusa il regime del 41bis, una vera e propria forma di tortura dello Stato contro i carcerati, ulteriore accanimento di un sistema violento e disumano. Ricordiamo come questo sistema abbia ucciso 9 detenuti nel carcere di Modena durante le proteste dell’8 marzo 2020 in piena pandemia: 9 morti declassate a “overdose da metadone” senza nessuna inchiesta reale, mentre negli stessi giorni la polizia penitenziaria pestava i detenuti a Santa Maria Capua Vetere.

La condanna contro Alfredo è una sentenza politica contro un anarchico, che segna il peso di una repressione politica sempre più pesante, portata avanti anche con denunce quali quella di associazione a delinquere al movimento No Tav, o alla sorveglianza speciale per gli attivisti politici.

Contro il regime del 41bis, l’ergastolo ostativo e il carcere come vendetta di Stato, continuiamo a portare avanti la nostra solidarietà per Alfredo Cospito.

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