Abbiamo letto la risposta del Comune di Bologna su Radio Citta Fujiko sull’informativa inviata da loro insieme alla Questura ai Quartieri, con cui richiedono alle associazioni che gestisconi spazi pubblici la programmazione settimanale delle iniziative di interesse per l’ordine pubblico, o simili, fra cui le pericolosissime… presentazioni di libri.
Nella sua risposta, il Comune ci dice che sarebbe “surreale il rischio di censura“, e che se avessimo chiesto spiegazioni direttamente a loro, avremmo evitato un’inutile preoccupazione.
Primo, noi non denunciamo il “rischio” censura di Comune e Questura sulle attività negli spazi pubblici: diciamo che la censura c’è già stata, nel caso di Villa Paradiso. Il rischio è che con una circolare interna si tenti di istituzionalizzare questa dinamica, rendendola normale e, possibilmente, silenziosa.
Riguardo all'”inutile preoccupazione“, è nostra tanto quanto delle associazioni che abbiamo sentito in questi giorni. Non ci hanno rassicurato le risposte già arrivate dai quartieri Navile e San Donato-San Vitale e non ci rassicura quella del Comune; risposte che cercano di venderci come “normale amministrazione” quello che normale non è, a partire dal fatto che una richiesta di controllo preventivo alle associazioni non era mai stata fatta.
Per cui crediamo fosse decisamente utile portare alla discussione pubblica la preoccupazione delle associazioni. Anche di quelle che ancora non hanno ricevuto questa informativa. Per cui vogliamo chiedere a Comune e Quartieri se c’è, e quale logica si segue, per la comunicazione alle associazioni.
Non ci rassicura la tempistica di questa informativa: subito dopo la censura di Villa Paradiso, in un periodo in cui la gestione politica di Bologna ruota attorno all’asse Comune-Questura, inaugurato dal patto Lepore-Piantedosi, con la gestione repressiva dei quartieri e dei luoghi di socialità, con l’invocazione dell’uso della forza per gestire la questione Don Bosco-Besta.
Bologna sta entrando in una nuova fase di gestione e controllo politico molto pericoloso, per cui bisogna continuare a tenere la guardia alta.
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