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Alla farsa di Merola e Ubertini hanno risposto migliaia di studenti

– Oggi alle 17 corteo cittadino a partire da piazza Verdi, martedì nuova grande assemblea studentesca


In tantissimi ieri hanno risposto alla violenza poliziesca permessa dal rettore Ubertini e legittimata da Merola. In meno di 24 ore si sono mobilitati tantissimi studenti a rappresentare tutti coloro che non ammettono la possibilità di assistere allo scempio della celere che entra in una biblioteca devastandola, a dire che uno spazio aperto dagli studenti per la libera fruizione di tutti non può e non deve essere chiuso con il manganello e con l’avvallo del rettore. Quell’Ubertini che nei mesi scorsi diceva “la revisione dello Statuto d’Ateneo sarà un momento di partecipazione collettiva”, e lo Statuto l’hanno revisionato in una manciata di professori. Ubertini, un rettore ben consapevole dell’enorme valore simbolico e politico di cui sono cariche le sue scelte degli ultimi giorni, e comprendendone l’intento di accelerare i processi di normalizzazione, selezione, esclusione e controllo in tanti siamo scesi in piazza per dimostrare che non siamo disposti a ingoiarci tutto. A dispetto di qualcuno pronto a bersi un nuovo sorso della loro velenosa narrazione (e in merito a questi seguaci dell’ "impiegato modello" dell’Ariston abbiamo già scritto altrove), il corpo studentesco che vive e attraversa gli spazi di via Zamboni ha dimostrato a Merola e rettore di volersi attivare per rispedire l’attacco al mittente, come aveva già chiarito con la grande partecipazione alle tante assemblee delle scorse settimane, le tantissime firme raccolte, fino alla caparbietà con cui è sceso in piazza negli ultimi giorni, ingrossando sempre più le sua fila.

Ora questa preziosa sinergia di menti e corpi si è messa a disposizione della comunità cittadina rilanciando un corteo per oggi pomeriggio. Sono stati chiamati a raccolta coloro che negli ultimi anni a Bologna hanno conosciuto sulla propria pelle il significato della gestione poliziesca dei problemi sociali, i lavoratori senza diritti pestati ai presidi, gli sfrattati e i senza casa sgomberati con forza, coloro che si stanno organizzando contro l’ulteriore gentrificazione di un quartiere popolare come la Bolognina. Scenderà in piazza chi sa bene cosa potranno fare Merola e il PD con le nuove disposizioni ministeriali volte a creare la figura del “sindaco sceriffo”, come se già non bastasse essere amministrati da sindaci che realizzano di fatto le politiche della Lega, una realtà che nessun costosissimo staff di comunicazione può celare neppure mettendo in bocca al sindaco improbabili citazioni di Marx con cui ammaliarsi un vecchio elettorato di sinistra fiacco e confuso.

Ci si dà subito un nuovo appuntamento d’incontro anche dentro l’Università: l’assemblea di martedì 14 alle 18 in via Zamboni 38 sarà l’occasione buona perché la consapevolezza collettiva di questa lotta particolare possa fare un passo avanti, perché il dispositivo securitario contro cui tutto è partito possa essere inserito in una cornice più generale che ci permetta di delineare i caratteri dell’attuale strategia di sviluppo di questo ateneo, sempre più elitario e proiettato nella competizione tra poli dell’Alta Formazione.

Per affrontare insieme questi momenti vogliamo al più presto Sara e Orlando tra noi!

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