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Meloni mette in competizione gli alluvionati della Romagna e quelli della Toscana

A inizio di questa settimana il Governo ha annunciato un emendamento governativo, depositato nei giorni scorsi, con cui si stanziano 66 milioni per emergenza alluvione in Toscana (il riferimento è all’alluvione di novembre/dicembre 2023).

Leggendo bene il testo, ci si può rendere conto come questi 66 milioni provengano dal fondo per la ricostruzione nei territori dell’Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche colpite dall’alluvione di maggio 2023.

In buona sostanza, l’emendamento del Governo non fa altro che spostare risorse da un fondo destinato agli alluvionati del maggio ‘23 di tre regioni ad un fondo per gli alluvionati del novembre/dicembre ’23 della sola Toscana (a cui già spettavano, dato che la Toscana era una di quelle tre Regioni).

Nessuna nuova risorsa per gli alluvionati toscani, dunque, ma al tempo stesso si riducono i fondi per gli alluvionati di Emilia e Marche, per i quali i rallentamenti degli stanziamenti per le famiglie e i piccoli produttori e la sostanziale inazione rispetto alla manutenzione delle reti infrastrutturali (soprattutto per l’Appennino) rappresentano una vergogna ai danni di delle popolazioni locali, che nessun comunicato roboante del Governo e dei Presidenti di Regione può sanare nella continua campagna elettorale in cui siamo immersi.

Come Potere al Popolo denunciamo questo maquillage cui fa ricorso in prima persona il Presidente del Consiglio, mentendo spudoratamente ai cittadini di tutte le regioni colpite dalle alluvioni di maggio e di questo autunno.

Il cambiamento climatico richiede un’inversione completa delle priorità del Governo e delle amministrazioni regionali: invece di dirottare miliardi di euro per l’invio di armi negli scenari di guerra e per la missione Aspides nel Mar Rosso nel tentativo di indebolire la resistenza palestinese e dei popoli solidali, abbiamo bisogno di investimenti strutturali nelle vere emergenze del nostro Paese, e sicuramente la cura e la manutenzioni dei nostri territori rivestono un ruolo di primo piano in questo senso.

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