Menu

Bologna. L’Accademia delle Belle Arti su Israele si piega ai diktat del governo

Oggi si è tenuto nuovamente il collegio docenti riguardo la rescissione degli accordi con l’università Shenkar di Tel-Aviv. Con 47 voti a favore del mantenimento degli accordi e 47 per non mantenerli (ma divisi tra 27 per la sospensione e 20 per la rescissione totale degli accordi): l’Accademia delle Belle Arti di Bologna conferma la sua subordinazione alle linee filosioniste del Governo, ribaltando il precedente collegio docenti (fatto invalidare) dove aveva prevalso la rescissione.
Oggi grazie ad un collegio palesemente pilotato dalla direttrice, grazie alla forzatura ed al ribaltamento di ogni processo democratico (dopo 8 mesi di mobilitazione degli studenti ed un collegio docenti che si era già espresso per la rescissione), grazie alla censura, alla repressione ed alle minacce di denuncia della governance contro gli studenti in mobilitazione: in questo teatrino vergognoso cala la maschera di un’Accademia che viene svenduta e subordinata alle pressioni esterne.
Pressioni giunte: dall’università Shenkar, tramite le 2 lettere che abbiamo smontato punto per punto; dal sindaco PD Matteo Lepore che (alla faccia della sua bandiera palestinese a Palazzo d’Accursio) ha fatto le chiamate per bloccare la nostra mozione; infine dallo stesso Governo Meloni, tramite le conferenze straordinarie della CRUI e le pressioni sui giornali del Ministero dell’Università.
Per denunciare censura e repressione e le modalità della governance, in occasione della giornata nazionale di agitazione universitaria del 27 giugno contro la repressione nei nostri atenei, è stata chiamata una conferenza stampa alle ore 11 difronte all’Accademia.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *