SIT-IN ALLA REGIONE LAZIO MARTEDI’ 28 NOVEMBRE
Fermiamo la speculazione sull’edilizia pubblica, per un affitto sociale per tutti e per dire no agli sfratti e agli sgomberi
In questi ultimi mesi nella città di Roma è in corso un attacco senza precedenti ai settori sociali più deboli da parte della Giunta Raggi e dell’Ater di Roma: centinaia di famiglie che non riescono a pagare i canoni di mercato vengono sfrattate senza soluzioni alternative. Chi invece è stato costretto ad occupare a causa della mancanza della politica della casa viene sgomberato. L’assessore alla casa Castiglione e l’Ater hanno promesso di eseguire migliaia di sgomberi dalle case popolari di coloro che sono senza titolo o che superano i requisiti di reddito (pur avendo diritto all’edilizia agevolata). Dietro la campagna di criminalizzazione degli inquilini delle case popolari, abbiamo visto in realtà finire per strada anziani, disabili, famiglie senza reddito o precarie con i requisiti per l’ERP.
La Regione Lazio, che ha la competenza delle politiche della casa, non è meno responsabile: la Giunta Zingaretti, sotto la pressione dei tanti comitati degli inquilini resistenti e dei movimenti, è stata più volte chiamata al confronto per avviare una nuova politica di tutela del diritto all’abitare.
E’ stato richiesto a gran voce: di rendere operativo il piano regionale sull’emergenza casa (delibera n. 18/2014) che prevedeva l’utilizzo dei 250 milioni (fondi ex-Gescal), ad oggi ancora non spesi per Roma dove l’emergenza è più grave; di verificare le modalità di gestione dei piani di zona e le violazioni commesse dalle imprese e coop. costruttrici che hanno applicato per alloggi sociali canoni o prezzi di vendita ai valori di mercato; un piano di tutela degli inquilini degli enti previdenziali (Inps, Enasarco, Enpaia, Casse ragionieri-geometri-notariato-forense, ecc.) vittime di un attacco generalizzato con l’aumento insostenibile degli affitti o con le dismissioni speculative che colpiscono le famiglie con redditi bassi e gli anziani; un piano di gestione del patrimonio delle case popolari lasciato nel totale abbandono, il riconoscimento del diritto alla casa a chi ha i requisiti ed è senza titolo; l’approvazione di una norma che definisca il canone sociale, legato ai redditi familiari così come prevede la legge, per gli alloggi della Regione Lazio e dell’Ater non assoggettati all’E.R.P.; applicazione della norma (L. 199/2008) che tutela chi non può pagare il mutuo della casa.
Abbiamo ripetutamente richiesto al Presidente Zingaretti un provvedimento di blocco degli sfratti e degli sgomberi, visto che la materia della casa è competenza delle regioni in base al titolo V della Costituzione.
L’ASIA-USB denuncia l’irresponsabile comportamento della Regione Lazio che ignora la gravità dell’emergenza casa, che coinvolge sempre più ampi settori della società. Questo atteggiamento contribuisce ad ingigantire una delle più grandi emergenze sociali del nostro paese.
L’ASIA-USB invita tutti gli inquilini a mobilitarsi sotto la sede del Consiglio regionale:
MARTEDÌ 28 NOVEMBRE 2017 dalle ore 10,30
SIT-IN alla Regione Lazio in via della Pisana 1301.
PER:
– l’avvio del piano straordinario sull’emergenza casa e per il recupero del patrimonio esistente
– porre fine alla truffa dei piani di zona
– tutelare gli inquilini degli enti previdenziali da aumenti degli affitti e dismissioni speculative
– difendere l’edilizia pubblica, per una sana gestione delle case popolari e per il riconoscimento del diritto alla casa ai senza titolo con i requisiti di legge
– un canone sociale per gli alloggi pubblici non assoggettati all’E.R.P.
– il blocco degli sfratti e degli sgomberi
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Primo
Aggiungo a titolo personale che oltre a tutto ciò,c’è anche la totale mancanza di manutenzione delle parti comuni degli stabili dell’Ater,questo in tutta Roma per la precisione!
Oltre a tutto ciò,l’Ater ha anche permesso l’insediamento di vari circoli di estrema destra come casapound all’interno di strutture destinate al servizio di sorveglianza e manutenzione degli stabili,nello specifico parlo di quello che si trova nel quartiere di Colle Salario qui a Roma,sito in Via Fiastra al N°100.
In poche parole,non sbloccano i bandi per le assegnazioni ma,in compenso generano pericolose infiltrazioni fascistoidi all’interno degli stabili stessi,il che è dice tutto sulla gestione delle strutture stesse!