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Roma. Provocazione di Salvini, piazza blindata

C’è altissima tensione nella Capitale per la manifestazione di di Salvini domenica mattina a Piazza SS Apostoli nel centro di Roma. La Questura afferma di temere eventuali contestazioni che potrebbero essere organizzati dai movimenti sociali e antifascisti. Ma il problema è la provocazione della piazza scelta da Salvini. Il sit-in contro lo Ius Soli è infatti convocato a partire dalle 9.30 a piazza Santi Apostoli dove da mesi alcune famiglie sgomberate da due occupazioni nei mesi scorsi, tra cui anche immigrati, sono accampate nell’atrio della basilica presenta sulla piazza. La chiesa verrà dunque presidiata in forza dalla polizia in occasione della manifestazione della destra a cui sono previsti circa mille partecipanti.

“È una chiara provocazione – denuncia Paolo Di Vetta, del movimento per il diritto all’abitare – convochiamo tutti i corpi democratici della città a partecipate al contro-presidio a tutela della comunità sfrattata che resiste sotto il portico della Basilica dei Santi XII Apostoli”

“E’ evidente che quella di Salvini è una provocazione. L’Italia è un paese libero dove ognuno ha diritto di manifestare, ma noi abbiamo il diritto di difendere il nostro presidio. Ci comporteremo in modo intelligente e non cadremo nelle provocazioni” denunciano le famiglie sgomberate ‘di Piazza Santi Apostoli’. Si tratta di circa 60 famiglie, tra cui 20 bambini, di tutte le nazionalità. Domani saranno ormai 4 mesi che vivono nel cortile della Chiesa di Santissimi Apostoli. Quattro mesi al freddo riparati soltanto da piccole tende colorate. “Quello che non capiamo – afferma uno dei senza casa  – come la Questura e la Prefettura abbiamo potuto autorizzare un sit in proprio in un posto dove ci sono degli sfollati quasi tutti immigrati. Venire qui dove ci sono tanti persone di tutte le nazionalità, tra cui 15 italiani ma con il colore della pelle diverso, a parlare di Ius soli è una provocazione. A noi non interessa cosa faccia, basta che stia lontano da noi”.”E’ un fascista – aggiunge un altro senza casa – da cui anche gli italiani si dovrebbero difendere”. Parole sante è il caso di dire.

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