Menu

Roma. L’assemblea di Potere al Popolo! nel IV municipio

L’area attorno alla Tiburtina è l’esempio lampante e concreto del fallimento dello sviluppo capitalista a Roma, una città che è in realtà un territorio di territori, in cui sta scoppiando una disuguaglianza sociale ed economica mostruosa.

Del progetto della Tiburtina Valley, ovvero “la grande speranza industriale” della città di Roma che si sarebbe dovuta sviluppare proprio nell’area attorno alla grande arteria cittadina e su cui si era costruita una fantasiosa narrazione di Roma come una grande città all’avanguardia del settore industriale, oggi resta solamente una grande sensazione di vuoto, di degrado, rappresentato tragicamente dallo scheletro dell’Ex fabbrica Penicillina LEO all’altezza di San Basilio. Un vuoto che è stato coperto dalle luci al neon delle sale slot; le attività produttive sono state sostituite da grandi imprese legate al gioco d’azzardo, che hanno resistito alla crisi economica e allo stesso tempo costituiscono un fattore negativo per l’economia reale, incidendo quindi sulla mancanza di lavoro e occupazione nel territorio.

Complementare a questa situazione di depressione economica, l’assurda situazione della mobilità: muoversi sulla Tiburtina, ricordiamolo la via consolare che attraversa alcuni tra i quartieri più popolari e popolosi di Roma, è diventato un vero e proprio calvario a causa degli infiniti lavori di ristrutturazione e ampliamento, che in questo caso rappresentano l’esempio per eccellenza dello scandalo del sistema di appalti ed esternalizzazioni che rendono inefficiente il già misero intervento pubblico. Un sistema di privatizzazione che ha già colpito la rete stessa del trasporto pubblico. Anche da qui infatti passano le linee della società Roma TPL, che fornisce un servizio che non ha nulla da invidiare all’inefficienza di ATAC: quando ci dicono che la gestione privata è meglio, i suoi lavoratori e gli abitanti dei quartieri popolari sanno che i fatti raccontano un’altra realtà.

C’è poi l’annosa questione abitativa. I nuclei dell’edilizia residenziale pubblica (ERP) sono distribuiti principalmente sul quadrante est della Capitale; per capirci, dopo Tor Bella Monaca, San Basilio è il quartiere che ospita più case popolari a Roma (4680). Attorno alle case popolari, e quindi al diritto all’abitare, si sta sviluppando un profondo attacco alle classi popolari di questa città, espellendo dai quartieri persone e famiglie che non possono permettersi di pagare un affitto a prezzo di mercato ma che, pur avendone il diritto, non beneficiano dell’edilizia residenziale pubblica perché insufficiente a coprire la domanda. Gli sfratti e gli sgomberi, che la giunta cinquestelle sta avvallando in nome di una supposta legalità, non sono altro che un chiaro attacco al salario indiretto delle classi lavoratrici di questa città.

Inoltre, di fronte all’abbandono delle periferie e alla totale mancanza di una progettualità di lungo corso con investimenti adeguati, viene propagandato che il nostro problema sono immigrati, occupanti di case e persone che vivono in condizione di marginalità. Su questo terreno si impianta l’attuazione del Decreto Sicurezza di Salvini, contro il quale saremo in piazza sabato a ribadire che alla guerra tra poveri rispondiamo con la solidarietà e la costruzione di un riscatto popolare.

Attorno a queste criticità: casa, lavoro, mobilità, servizi sociali e ambiente, si concentra da tempo il nostro lavoro sociale e politico nel territorio, che vogliamo rilanciare e riorganizzare con la creazione di un coordinamento territoriale di Potere al Popolo nel IV municipio. Proprio questo è l’obiettivo principale dell’assemblea pubblica del 10 novembre, dove ci confronteremo prima di tutto con alcuni comitati di quartiere, realtà sociali e politiche del territorio.

Un secondo passaggio dell’assemblea sarà quello di allargare la discussione anche ai coordinamenti e alle realtà degli altri municipi del quadrante est di Roma, poiché chiaramente queste problematiche si presentano in maniera molto omogenea in tutta l’area orientale della città, che presenta gli indici di sviluppo umano più bassi a livello metropolitano.

Insomma, un’assemblea importante per cercare di dare una direzione politica al quotidiano lavoro sociale e intervento territoriale che facciamo nei nostri quartieri e che possa contribuire a un nuovo sviluppo del percorso di Potere al Popolo in una città così vasta e così piena di contraddizioni come Roma. Un percorso politico che deve diventare simbolo di riscatto popolare anche per le periferie di questa città. Periferie abitate da persone che non si riconoscono più in un concetto di sinistra violentato da partiti che hanno tradito gli interessi popolari, ma che vivono sulla propria pelle le contraddizioni del capitalismo e la sempre più brutale condizione di sfruttamento sui posti di lavoro. Insomma, è la nostra gente che ci aspetta per costruire insieme risposte collettive che sappiano sradicare le cause economiche e politiche di una sofferenza sociale dilagante.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *