Se un’amministrazione fa una politica di merda non può che raccogliere materiale simile. Quel che è successo a Torre Maura, ieri pomeriggio, segue fedelmente le tappe di quello che dall’esterno ha tutte le caratteristiche di un “piano”.
Prima si manda un gruppo di famiglie Rom in un quartiere popolare senza avvertire nessuno, senza preparare almeno un minimo di interlocuzione con le strutture associative territoriali – che hanno o possono avere un ruolo nella costruzione dell’”opinione pubblica” locale. Poi si affida tutta l’”accoglienza” a un servizio di distribuzione di cibo, in questo caso panini imbottiti.
A quel punto qualcuno passa la notizia ai fascisti che si presentano in forze – sono stati riconosciuti picchiatori di CasaPound, Forza Nuova e Azione Frontale, in totale una cinquantina, tutti non residenti nella zona – dopo aver “studiato” gli orari di lavoro del povero distributore di panini (troppo “rischioso”, evidentemente, prendersela direttamente con i Rom). Lo assaltano, calpestano il pane, attirano con la caciara anche qualche residente dal cervello in pappa e ottengono addirittura il “risultato”: trasferire altrove la settantina di Rom in questione.
Abbiamo scritto “qualcuno avverte i fascisti” perché dagli uffici dell’amministrazione comunale romana accade abbastanza spesso che “solerti funzionari” preavvertano i nazistelli capitolini dell’assegnazione di case popolari a cittadini di etnia “non bianca”, di modo che possano inscenare il loro lugubre copione.
Né si può tacere del ruolo infame dei media mainstream, che sistematicamente “dimenticano” di notare la determinante presenza di fascisti “in trasferta” e classificano la masnada vociante come “residenti”. Confermando così la narrazione fascio-salviniana per cui sarebbe “il popolo che lo chiede”.
Dall’alto, insomma, qualcuno ha deciso che l’unico modo di governare il paese mettendosi al riparo dalle proteste popolari sia quello di scatenare una feroce “guerra tra poveri”. Tanto una funzione a quei quattro picchiatori pagati bisogna pur dargliela, no?
P.S. La Procura di Roma ha comunque aperto un fascicolo di indagine. In attesa dei rapporti di polizia, i reati ipotizzati vanno dal danneggiamento (sono stati dati alle fiamme un cassonetto e un’auto noleggiata dalla coperativa che opera nella struttura) alle minacce aggravate dall’odio razziale. Non è la prima volta, ma di solito le inchieste contro i fascisti finiscono in nulla…
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