Nelle mobilitazioni che ricordano l’uccisione di Fabrizio Ceruso nel lontano 1974 è sembrato doveroso a tutti i promotori dedicare una iniziativa su quanto sta avvenendo nella Sanità proprio a San Basilio.
Già il 25 giugno il Coordinamento cittadino sanità aveva promosso una iniziativa di protesta ed informazione davanti al “Polo sanitario Gemelli”.
Si tratta di una struttura sanitaria, inaugurata nell’ottobre scorso con poliambulatori, laboratori d’analisi, radiologie e persino una camera iperbarica… tutto totalmente privato al centro di quartieri popolari che nel raggio di chilometri non dispongono di nessun presidio sanitario pubblico.
Si è attaccato qualche striscione e distribuiti volantini in un clima assolutamente tranquillo e trovando la condivisone di molti abitanti e passanti.
Un iniziativa che era stata preceduta e seguita da innumerevoli altre mobilitazioni simili davanti ad altre strutture sanitarie per ottenere una Sanità pubblica, gratuita, universale ed umanizzata e non ad esclusivo beneficio di chi può permettersela economicamente.
Evidentemente però “entità” come il “Gemelli” non si possono toccare e così prontamente si sono presentati i “tutori dell’ordine” che hanno identificato una ventina di persone. A queste identificazioni è seguita poi l’apertura di procedimenti penali nei confronti di tre di loro per manifestazione non autorizzata.
Un segnale chiaro ed inequivocabile per tutti coloro che si sono messi in testa di fermare la dilagante privatizzazione ed il fiume di soldi pubblici che stanno inondando le imprese “sanitarie” private che fanno della salute un grosso affare dai profitti astronomici.
Basta pensare che al solo “Gemelli” è destinato circa un quarto dei fondi pubblici stanziati per le ristrutturazioni per edilizia ospedaliera nel Lazio. Un giro di soldi miliardario che non può essere ostacolato per cui, anche la semplice diffusione di un volantino informativo, è oggetto di procedimenti penali.
Mentre spuntano come funghi ambulatori, laboratori, privati, convenzionati… tutte le prestazioni e visite inevase in seguito al blocco Covid sono praticamente ferme. Le strutture pubbliche vengono chiuse e/o ridimensionate, rivolgersi a loro diventa un percorso ad ostacoli per evitare il quale bisogna rivolgersi al privato
Quello per cui stiamo lottando è che ogni territorio abbia strutture sanitarie pubbliche in grado di rispondere ai bisogni sanitari degli abitanti senza essere obbligati a ricorrere al privato.
Appuntamento: giovedì 10 settembre, ore 17:00, via Pollenza 4 // Presidio davanti al “Polo sanitario Gemelli”
Coordinamento cittadino sanità
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