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Nuoro. Ennesimo attacco alla sanità pubblica

Il reparto di Nefrodialisi del San Francesco di Nuoro chiude i battenti. La conferma arriva dopo una serie di eventi che confermano la chiara e netta volontà di smantellare la sanità pubblica nuorese da parte della giunta sardo-leghista. Abbiamo infatti assistito in pochissimo tempo al depotenziamento del reparto di Oncologia, il fermo del reparto di Chirurgia e ora apprendiamo la sconcertante notizia che anche il reparto di Nefrodialisi chiude.

I pazienti del nuorese, e di tutto il centro della Sardegna, vedono sgretolarsi davanti agli occhi la possibilità di ricevere cure adeguate senza dover affrontare viaggi che spesso aggiungono fatica e dolore al proprio quadro clinico.

La notizia è ormai nota a tutti: il nosocomio nuorese ha una carenza di circa 130 medici e quasi altrettanti infermieri. Il personale medico viene depotenziato e non viene adeguamente sostituito, aumentando un carico di lavoro spesso già insostenibile sulle spalle di chi rimane. Questo non può far altro che creare un enorme malcontento e sovraccarico di responsabilità che non tutti sono disposti a reggere.

Chi paga le spese più alte di una sanità pubblica allo sbando, oltre i dipendenti del San Francesco, sono le centinaia, migliaia di pazienti che ogni anno si rivolgono alla struttura per ricevere prestazioni mediche e cure, che non potranno più ricevere se non affrontando ore di macchina per una visita e ricoveri lontani da casa.

Lo scenario è profondamente drammatico. Se a questo aggiungiamo l’emergenza Covid – 19 che da quasi un anno continua a provare un sistema ospedaliero già ridotto alla canna del gas, il panorama assume delle tinte ancora più fosche.

Condanniamo aspramente la giunta Solinas per queste scelte inique e ribadiamo la necessità di ripristinare quanto prima i reparti chiusi del nosocomio nuorese, con un piano di assunzione di tutto il personale mancante.

Continuiamo a credere fortemente in una Sanità pubblica per tutti e nella possibilità che ogni sardo possa ricevere cure adeguate per qualsiasi patologia in tutti i presidi ospedalieri della Sardegna.

Chiediamo uno stop immediato alla continua demolizione della sanità pubblica nella nostra terra e difendiamo a gran voce un nostro diritto inviolabile: il diritto alla salute.

 

 

 

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