Con la chiusura delle scuole superiori noi studenti ci siamo ritrovati a un conseguente ritorno alla didattica a distanza, unica soluzione emergenziale per tutelare la salute di studenti e lavoratori ma che non è vera didattica.
I colpevoli di questa situazione sono la ministra Azzolina, Governo e Regione che in questi mesi hanno avuto il tempo per fronteggiare la pandemia, ma non hanno fatto nulla, lasciando le scuole in una pessima condizione e privandoci del nostro diritto allo studio.
Gli studenti più di una volta sono scesi in piazza contro il ricatto vergognoso a cui ci hanno sottoposto le istituzioni: scegliere se andare a scuola mettendo al rischio la nostra salute e quella delle nostre famiglie oppure restare a casa, rinunciando al nostro diritto alla socialità e all’istruzione.
Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere investimenti sulla manutenzione ed edilizia delle nostre strutture per garantire una scuola in sicurezza, un serio piano di assunzioni per i docenti precari e per il personale Ata, un piano di investimenti per i trasporti, perché ogni giorno studenti e lavoratori rischiano di contrarre il virus a causa degli assembramenti generati dall’assenza di sufficienti mezzi pubblici e un piano di investimenti per la sanità.
Le Asl, a causa delle politiche indecenti degli ultimi anni, che hanno smantellato la sanità pubblica, si sono trovate impreparate per affrontare l’emergenza, senza personale sanitario, senza fornirci tamponi e senza norme anti-covid garantite.
Queste situazioni sono molto più frequenti nella zone di periferia, questo a causa della continua denigrazione verso i quartieri popolari e i suoi abitanti.
In questo momento in cui più che mai serviva un cambio di direzione, il Governo ha dimostrato ancora una volta la volontà di seguire e mandare avanti le stesse politiche indecenti che per anni hanno tagliato sul sociale, sulla scuola, sulla sanità e sui trasporti, privandoci così del diritto alla salute, all’istruzione e a un futuro.
Siamo consapevoli che l’unico modo per ritornare nelle nostre scuole in presenza il prima possibile e garantire la salute collettiva, ora, è CHIUDERE tutte le attività non essenziali e le scuole di ogni ordine e grado, PAGANDO sussidi e reddito alle nostre famiglie, ai lavoratori e a tutte le fasce di popolazione che subiscono sulla propria pelle questa crisi, GARANTENDOCI il diritto al nostro futuro con investimenti sulla SCUOLA, i TRASPORTI e sulla SANITÀ PUBBLICA.
Per urlare a gran voce tutto questo, ci vediamo venerdì 20 Novembre alle ore 16:00 a Largo Agosta!
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