Il grave attacco ai sindacati degli inquilini da parte di esponenti della Giunta Raggi avvenuto attraverso alcuni social è finalizzato a nascondere il fallimento della politica della casa nella nostra città e dell’incapacità di gestire questo importante patrimonio pubblico!
L’Asia-Usb continua a segnalare alloggi che si liberano e che Roma Capitale non riprende in consegna per assegnarli a chi ha diritto: l’ultimo caso in termini temporali è quello che abbiamo segnalato a Quartaccio dove è deceduto da dicembre 2020 l’anziano assegnatario: è stato trovato privo di vita nell’alloggio dove viveva da solo, in via Andersen, a seguito della segnalazione dei vicini per il cattivo odore che perveniva dall’appartamento.
L’abitazione è in condizioni igieniche preoccupanti ed è stata lasciata aperta la porta anche dopo l’intervento delle forze dell’ordine, come si può riscontrare dalle foto allegate scattate ad oggi, dopo quasi due mesi dall’evento.
Nessuna pulizia e bonifica dell’alloggio è stato fatto lasciando, in piena pandemia, a rischio di esposizione sanitaria gli abitanti del palazzo.
Questa situazione riguarda casi segnalati anche da alcuni anni, è il risultato dell’indifferenza e incapacità di gestione del patrimonio comunale delle case popolari.
Chi ha distrutto ogni forma di gestione del patrimonio comunale è il vero complice del fenomeno del cosiddetto racket, ha di fatto indotto chi si trova senza casa, che non ha risposte dai bandi congelati da anni, a trovare una soluzione occupando gli alloggi liberi. Goffamente, additando i sindacati con campagne diffamatorie dal sapore solo elettoralistico, si cerca di nascondere questa realtà.
Ora, con ingiustificata arroganza, viene lanciata una campagna contro i sindacati presenti nel territorio che sono l’unico punto di riferimento degli inquilini più deboli per resistere al degrado e all’abbandono, alla continua criminalizzazione degli abitanti delle case popolari, che li vede oggetto di richieste di somme ingenti di arretrati mai dimostrati, spesso per servizi mai erogati.
Le poco attente sostenitrici della ‘legalità’ (Assessore alla Casa e Delegata alle periferie), pur offrendo un nuovo servizio on line per la revoca della quota per i sindacati (tra l’altro da sempre in essere come previsto dalle norme), non ci dicono che di questa quota (per noi di 2,00 mensili) si trattengono 0,28 centesimi ogni mese; non si preoccupano di togliere dalle bollette la somma di 0,52 sempre mensili per le spese postali per l’invio delle bollette che regolarmente non avviene e gli inquilini devono scaricarsele a proprie spese da soli o con l’aiuto dei tanto vituperati sindacati; non si preoccupano di attivare e rendere efficienti gli uffici per una sana gestione e manutenzione dei caseggiati, per la ripresa in consegna e per la riassegnazione degli alloggi; non hanno contrastato l’abbandono delle periferie e tantomeno si sono preoccupati per Roma di mettere in campo una politica per difendere il diritto alla casa, sono stati addirittura rimandati indietro i quaranta milioni che erano stati assegnati dalla Regione Lazio per l’avvio di un piano per affrontare l’emergenza casa.
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