Lo scorso 30 dicembre 2020, dopo tante battaglie portate avanti da ASIA-USB e dai comitati dei piani di zona, il Parlamento ha finalmente promulgato la legge finanziaria (L. n. 178/2020), norma con cui sono stati introdotti specifici controlli da fare nelle procedure esecutive e fallimentari finalizzate a tutelare i finanziamenti pubblici e la finalità pubblica degli immobili di edilizia agevolata.
Ma fatta la legge ecco che alcuni giudici romani si sono affrettati a non applicarla.
Infatti, si sta assistendo alla mancata attuazione delle norme asserendo fantasiose interpretazioni, per non parlare di quelle utilizzate da alcuni curatori fallimentari.
Non applicando la nuova legge, non vengono svolti i dovuti controlli sui mutui dati dalle banche e si impedisce agli enti preposti al controllo, Regione e Comune, di intervenire nelle procedure esecutive e fallimentari per la tutela del bene e del denaro pubblico.
Ciò si traduce in un ulteriore danno per gli inquilini degli immobili, che nonostante le truffe, le denunce, gli esposti e le migliaia di diffide, oltre le importanti somme versate, si vedono oggi costretti a subire sgomberi e/o vendite all’asta degli immobili pagati con i loro soldi per tutelare i crediti delle banche e di chi ha speculato su quel patrimonio pubblico.
Il promotore della L. n. 178/2020, on. Fassina, ha proposto un’interpellanza parlamentare chiedendo chiarimenti al Ministero della Giustizia e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in merito alla corretta applicazione della normativa in commento.
Il riscontro del Ministero della Giustizia, se da un lato ha riconosciuto la portata della normativa, dall’altro ha assunto un atteggiamento volto a proteggere gli interessi privatistici e le lobby bancarie, a dispetto dell’interesse pubblico e dei diritti dei cittadini beneficiari dei programmi di edilizia agevolati.
In realtà, il Ministero della Giustizia dovrebbe intervenire a sanzionare tali comportamenti perché, rimanendo silente difronte alla violazione, “assolve senza alcun giudizio” la mancata applicazione della legge da parte degli istituti bancari e delle Pubbliche Amministrazioni competenti, violando quel principio cardine del nostro ordinamento costituzionale: il principio di legalità!
L’ASIA-USB denuncia questo grave comportamento che mira a coprire la gestione speculativa e privatistica di un patrimonio nato per affrontare il disagio abitativo delle famiglie con redditi medio bassi, lasciato colpevolmente in mano a finte cooperative e ditte costruttrici che hanno truffato decine di migliaia di inquilini.
Denuncia, inoltre, il grave atteggiamento di quella magistratura che non fa rispettare la legge a chi specula, a chi ha stravolto un intervento finanziato dallo stato, mentre trova cavillosi ostacoli quando le norme tutelano le famiglie più deboli.
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