L’“assemblea romana contro la guerra” valuta positivamente il percorso convergente realizzato dalla manifestazione del 19 febbraio a piazza Barberini fino ad oggi, passato per altri due appuntamenti di piazza e un’assemblea pubblica al Tiburtino III
In particolare, la riuscita dell’ultima manifestazione, il 19 marzo a Cinecittà, ha dimostrato che il movimento contro la guerra oggi ha la possibilità e la necessità di incrociare le ragioni della pace con quelle dei settori popolari sui quali si vorrebbe scaricare le conseguenze del conflitto e dell’economia di guerra che ne deriva. Lo confermano l’estensione e la radicalità delle mobilitazioni dei lavoratori aeroportuali di Pisa e lo sciopero dei portuali di Genova.
Rimane ampia la divaricazione tra la maggioranza della popolazione contraria all’invio di armi in Ucraina, all’aumento delle spese militari e al coinvolgimento dell’Italia nel conflitto bellico e le istanze del partito trasversale della guerra, in sintonia col ruolo guerrafondaio della Nato, ma maggioritario solo in Parlamento e sui mass media arruolati nella propaganda.
Inoltre, pur sapendo di non avere la “sfera di cristallo”, sono molti i segnali che indicano che la guerra in Ucraina proseguirà, visti i troppi tentativi di far fallire ogni negoziato che porti alla tregua e al ritiro delle truppe dal terreno. Sono inaccettabili le scelte con cui il governo italiano continua a trascinare il paese nel conflitto e nelle pesanti conseguenze politiche, economiche e sociali che ne derivano sulla società.
La mobilitazione contro la guerra dunque non può che proseguire cercando di crescere e includere ambiti più ampi, in città come nel paese.
Con questa consapevolezza, l’“assemblea romana contro la guerra” si appresta ad attraversate le prossime mobilitazioni previste nella nostra città:
- Lo sciopero operaio e studentesco annunciato per venerdì 22 aprile con una manifestazione nazionale a Roma ha posto l’opposizione all’economia di guerra in evidenza nella piattaforma di convocazione, indicando che anche tra lavoratrici e lavoratori può riaffacciarsi e consolidarsi la coscienza che la guerra è nemica dei popoli e della classe operaia in ogni paese, incluso il nostro;
- Le manifestazioni del 25 aprile assumono particolare rilevanza per riaffermare l’opposizione alla guerra e alle strumentalizzazioni della Resistenza da parte del partito trasversale interventista e della Nato. Esprimiamo apprezzamento per la posizione assunta su questo punto dall’Anpi nel suo recente Congresso. Nella città di Roma, da anni, le manifestazioni per celebrare il 25 aprile vedono due appuntamenti diversi: uno a Porta San Paolo e uno a Centocelle. L’“assemblea romana contro la guerra” intende rispettare e attraversare questa articolazione partecipando attivamente ad entrambe le manifestazioni;
- Intendiamo infine rendere il dovuto riconoscimento alla morte del compagno Edy “Bozambo” Ongaro, morto combattendo contro il nazismo nel Donbass.
Assemblea romana contro la guerra
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa