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Università di Roma. “Non ci sediamo al tavolo con la Rettrice. Democrazia significa anche conflitto”

Per questa mattina è stata convocata una riunione dalla Rettrice Polimeni con tutte le liste candidate alle elezioni studentesche.

In un primo momento l’incontro è stato convocato senza alcuna indicazione, poi dichiarato come un generico incontro con le associazioni studentesche in vista delle elezioni.

Dopo settimane in cui la Rettrice si è rifiutata di incontrare pubblicamente gli studenti in mobilitazione prima per le aule sovraffollate, poi dopo le violenze da parte della polizia, risulta già assurdo dover rincorrere a dichiarazioni e posizionamenti tra un post sui social e un’intervista sui giornali. Anche se, il messaggio sembra abbastanza chiaro: la Rettrice vuole essere elemento di pacificazione tra le organizzazioni e le associazioni studentesche sporcando di concertazione il concetto di democrazia.

Dopo anni di immobilismo politico e sociale giovanile e in particolare universitario, intravediamo nelle ultime mobilitazioni una rottura storica, poiché ad essere messo in discussione dagli studenti è proprio il modello universitario complessivamente. Sono queste mobilitazioni ad “aver rotto il tetto di cristallo”: la vera democrazia esiste quando c’è conflitto e contestazione, non nelle discussioni formali ai tavoli convocati nelle segrete stanze. Il tetto di cristallo lo avete costruito voi facendovi responsabili e difendendo un’Università pubblica escludente, che non è più strumento di emancipazione sociale e culturale.

Non parteciperemo all’incontro convocato per stamattina. Non ci sediamo al tavolo con chi si lava le mani dalle proprie responsabilità riguardo le violenze delle forze dell’ordine, né con l’associazione studentesca che nel nome di tutti e tutto fa il lavoro sporco della Rettrice, che non può metterci (ulteriormente) la faccia, dando a noi studenti dei violenti e neppure ci sederemo vicino a chi usa la parola democrazia per ripulire il proprio volto reazionario e di estrema destra. Questo metodo di discussione fintamente democratico non ci appartiene, ci impegniamo e ci impegneremo al contrario a costruire una rappresentanza diversa, di costruzione di una partecipazione vera e collettiva alla vita politica d’ateneo.

Noi crediamo nella lotta, nella costruzione di percorsi di mobilitazione di rottura con questo stato di cose presente, a partire dal rifiuto del carrierismo delle associazioni universitarie e del loro atteggiamento di servilismo nei confronti delle istituzioni della Sapienza, le stesse che hanno permesso che tanti nostri coetanei venissero manganellati senza battere ciglio.

Venerdì 4 ore 11 – mobilitazione in Sapienza, Piazzale della Minerva

Venerdi 18 – Manifestazione nazionale universitaria e studentesca

Pacificazione è repressione, democrazia è conflitto.

 

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