Ancora un annuncio di sgombero nella Valle Galeria legato alla truffa dei Piani di Zona.
Questa volta siamo nel pdz di Monte Stallonara, pochi chilometri in linea d’area dalla discarica di Malagrotta, su via della Pisana all’altezza del Raccordo.
L’incredibile vicenda è sempre legata ai piani di edilizia agevolata, strumenti urbanistici costruiti coi fondi pubblici per permettere all’intera cittadinanza di accedere al mercato immobiliare a “condizioni economiche umane” e divenuti invece, nel tempo, occasioni di speculazione e profitto privato sulla pelle dei malcapitati inquilini.
Nella fattispecie, l’aggravante rispetto alle più volte denunciate inadempienze sulle opere di urbanizzazione, vendite oltre il prezzo massimo di cessione, cooperative fantoccio da “prendi i soldi e scappa”, le case erano state riacquisite dalla Città metropolitana, sottraendole al destino a cui erano state lasciate della Cooperativa.
Ma tutto a questo, a quanto pare, non ha impedito all’altro potere delle istituzioni, quello giudiziario, di intimare lo sgombero delle abitazioni, come se gli abitanti che hanno prima pagato, e poi lottato per avere giustizia, fossero i criminali da punire per la truffa ai danni della collettività.
A poco servono le solite “promesse da campagna elettorale” che a turno sventolano i grandi partiti della maggioranza. Cambiano i colori alla guida del Campidoglio, ora in mano al Pd, ma per chi abita questa città (come per il resto del paese) il rispetto della giustizia sociale, e in questo caso anche di quella “giudiziaria”, è una chimera ben lontana dal realizzarsi.
Come si evince dal comunicato inviatoci dal Comitato Monte Stallonara che vi proponiamo di seguito, ogni occasione di lotta è quella buona per iniziare a dare battaglia per i nostri diritti.
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Nonostante le rassicurazioni ricevute dal dipartimento Patrimonio del Comune di Roma circa il blocco del pignoramento degli immobili di edilizia agevolata edificati a Monte Stallonara dalla Coop. Acli Castelli Romani Seconda e riacquisiti al patrimonio capitolino, il tribunale dell’esecuzione dispone comunque l’immediato sgombero degli appartamenti.
Dopo tutti gli sforzi fatti per preservare i soldi pubblici e i risparmi degli assegnatari che queste case hanno inghiottito, dopo oltre un decennio speso a supplire alle inefficienze di una amministrazione inetta e troppo spesso distratta, questa è l’ennesima beffa che finirà nel conto dei risarcimenti che i responsabili di questo disastro dovranno prima o poi affrontare.
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