Il 22 febbraio ricorre il 43esimo anniversario dell’infame assassinio di Valerio Verbano da tre vigliacchi fascisti. Ricordare Valerio significa riannodare il filo rosso che lega nella storia il fermento giovanile che caratterizzò gli anni ’70 e le lotte che oggi portiamo avanti quotidianamente nelle scuole, università, nei nostri quartieri e nelle nostre strade.
Valerio era “uno di noi”, un giovane militante rivoluzionario che ha avuto il coraggio di opporsi sapendo ciò a cui andava incontro, portando avanti un antifascismo conflittuale, ben lontano da quello di matrice istituzionale o costituzionale. Valerio era un combattente, in prima linea per il riscatto del proprio quartiere e della propria gente, che sapeva da che parte stare.
La sua storia va raccontata e difesa dai nemici di allora, come da quelli di oggi, che cercano di strumentalizzarla o svuotarla di significato e conflittualità.
Nell’attuale contesto di crisi, con il conseguente impoverimento della popolazione, innalzamento del costo della vita, imbarbarimento sociale, culturale e sdoganamento dei fascisti a livello internazionale e delle repressione, prendiamo l’esempio di Valerio e la rilanciamo in una lotta per un’Alternativa a questo sistema di sviluppo.
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Mai dimenticare Valerio.