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Roma. “Fermare la guerra, imporre la pace”. Un confronto ampio e necessario

Oltre 400 giorni di guerra in Ucraina, decine di migliaia di morti tra civili e militari sul fronte, milioni di persone nel mondo messe in difficoltà dalle peggiorate condizioni economiche generate del confronto bellico e ancora nessuna risoluzione del conflitto all’orizzonte.

Sono queste le condizioni in cui ci troviamo oggi ad affrontare il tema della pace. Un tema molto sentito dalla maggioranza della popolazione che si oppone all’invio delle armi, ma che non trova adeguata considerazione nei governanti del paese e del resto del “mondo occidentale”.

L’appello che oggi vogliamo presentare e porre alla discussione parte proprio da quest’ultima considerazione, a cui contrapponiamo il valore dello sforzo diplomatico messo in campo dal Papa e dalla Repubblica popolare cinese.

Le due proposte di negoziato sono state scarsamente considerate in questa parte di mondo, ma noi crediamo che possano dare una spinta importante a “fermare la guerra e imporre la pace”, come titola l’appello.

Eppure proprio la strada dei “negoziati tra nemici” si è dimostrata efficace per disinnescare due sanguinosi conflitti come nello Yemen e in Siria.

Crediamo altresì che sia necessario anche un confronto franco e senza sconti tra tutte le realtà e le attivazioni che in questi lunghi messi hanno messo i loro sforzi al servizio della fine delle ostilità.

Appelli, referendum, mobilitazioni, presidi, sono tutti strumenti tramite cui conseguire, anche da prospettive e sensibilità diverse, l’obiettivo comune del cessate il fuoco subito e scongiurare l’allargamento del conflitto al resto dell’Europa e del mondo.

Pertanto, i firmatari cittadini del Comitato promotore dell’appello “Fermare la guerra, imporre la pace” invitano tutti e tutte a partecipare al confronto cittadino che si terrà mercoledì 17 maggio, alle ore 18:00, in via Giolitti, 231.

Firmatari cittadini del “Comitato promotore per l’appello Fermare la guerra, imporre la pace”

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