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Roma. Volano manganellate contro i giovani in corteo verso gli Stati Generali sulla Natalità

Sono volate anche oggi manganellate della polizia contro i manifestanti, molti di cui giovanissimi, nel corso del corteo convocate dai collettivi Aracne, Zaum, Coordinamento Collettivi Sapienza, studenti delle scuole superiori e realtà trasfemministe.

Il corteo doveva concludersi in Piazza Cavour nelle adiacenze dell’auditorium di Santa Cecilia dove sono in corso gli Stati Generali della Natalità, oggi con la presenza anche del Pontefice.

Il corteo ha provato ad avvicinarsi alla piazza ma è stato bloccato duramente dalla polizia in via Leone IV a ridosso del Vaticano. Una studentessa è rimasta ferita alla testa da una manganellata.“E’ stato caricato il corteo transfemminista che ha provato a portare la propria rabbia all’auditorium”, hanno denunciato i manifestanti.

Gravissimo a Roma. La polizia carica con violenza il corteo di studenti e studentesse contro gli Stati Generali della Natalità, a cui oggi partecipa Valditara. – accusano dall’Osa, Opposizione Studentesca d’Alternativa, movimento delle scuole romane – L’ipocrisia di questo governo reazionario, che parla di natalità mentre semina morte, oppressione e precarietà, è infame. Ecco il vero volto del Governo Meloni: repressione e manganelli, i veri intolleranti e censuratori siete voi. Noi non ci fermeremo, il 1 giugno saremo in piazza per la manifestazione nazionale contro questo governo, per cacciarlo via”.

Ieri le studentesse e gli studenti avevano suscitato un putiferio da parte del governo e della destra per aver contestato la ministra Roccella al convegno sulla Natalità.

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Qui di seguito alcuni comunicati sulla manifestazione di oggi

Come Donne de Borgata eravamo presenti oggi al corteo chiamato da Assemblea Aracne contro gli Stati generali della Natalità dell’9 e 10 maggio.

Gli Stati Generali della Natalità si inseriscono all’interno di tutto ciò che sta attuando questo governo in merito ai diritti fondamentali delle donne: dalla recente approvazione del provvedimento per l’introduzione delle associazioni pro-vita nei consultori, alla crescente precarietà del mondo del lavoro di cui risentono principalmente le donne lavoratrici e le precarie delle periferie, così come vediamo, da un lato, l’aumento dei costi dei beni essenziali per le donne e dall’altro il depotenziamento dei servizi essenziali e gratuiti come la rete dei consultori, dei CAV e la contraccezione gratuita.

Siamo consapevoli come tutto questo si aggiunga a decenni di tagli, privatizzazioni e smantellamento del welfare state i cui effetti si sono riversati principalmente sulle classi popolari.

A tutto questo si aggiunge la strumentalizzazione delle donne che sta operando questo governo, relegandoci esclusivamente a ruoli di cura e di madri. Strumentalizzazione di cui si servono iniziative come gli Stati Generali della Natalità.

Proprio ieri durante la prima giornata della conferenza è stata contestata dalle studentesse la Ministra della famiglia Roccella, contestazione che è stata definita come una censura e una violazione della libertà di parola da Mattarella e Meloni. Bene, noi diciamo proprio a loro che la vera censura e repressione è quella che oggi hanno realizzato le forze dell’ordine, manganellando ferocemente le studentesse e gli studenti in piazza.

Per questo come studentesse, donne lavoratrici, precarie, migranti e libere soggettività delle periferie è fondamentale mobilitarsi contro le iniziative del Governo che minano i nostri diritti fondamentali.

Rilanciamo quindi alcuni importanti appuntamenti:

-le assemblee di quartiere che si terranno oggi a Pietralata, al campetto XV Aprile, insieme a @pietralata unita alle ore 17:30 e sabato 18 a Magliana alle 16:00 per parlare del provvedimento che permette ai provita di entrare nei consultori;

-La manifestazione nazionale del 25 maggio indetta da @nonunadimeno sempre sulla questione dei provita nei consultori;

-1 giugno: manifestazione nazionale contro il governo meloni

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Usb, solidarietà ai manifestanti: Roccella impresentabile

L’Unione Sindacale di Base esprime totale solidarietà ai collettivi studenteschi, femministi e a tutte le persone che hanno contestato ieri la Ministra Roccella agli Stati Generali della natalità e che stamattina, durante il corteo, sono stati oggetto di ennesimi atti di brutale e ingiustificata repressione da parte della polizia.

Contestazioni non solo legittime ma pienamente condivise nei confronti di una ministra di un governo quotidianamente all’attacco del diritto all’aborto, dell’autodeterminazione delle donne, delle famiglie e delle soggettività non eteronormate.

L’ingresso dei Pro-Vita nei consultori e nelle strutture pubbliche rappresenta l’ennesimo atto di guerra contro le donne e il loro diritto e la loro libertà di scelta, già estremamente limitato dalla presenza di oltre l’80% di obiettori di coscienza.

Il fatto che la ministra Roccella abbia intenzionalmente apostrofato come censura una naturale  dinamica di dissenso, abbandonando per sua libera scelta gli Stati Generali della natalità, se da una parte sembra ridicolo, dall’altra esprime chiaramente il concetto di democrazia racchiuso  in questo governo.

Ben ha fatto il corteo ad allargare la protesta al ministro Valditara e al suo programma di “educazione alle relazioni” nelle scuole, che altro non è che l’ennesima e provocatoria foglia di fico di fronte alle violenze, alle molestie e alle discriminazioni che tutti i giorni attraversano i luoghi di studio e di lavoro di questo Paese, nel quale continuano ad aumentare i femminicidi nell’inerzia piu’ totale di un governo che si fregia della prima presidenza femminile.

L’allargamento del dissenso è una realtà alla quale conviene che il governo si abitui velocemente e alla quale intendiamo contribuire a pieno titolo, connettendo sempre più i diritti civili a quelli sociali così pesantemente sotto attacco a partire dal lavoro, dal salario, dalla sicurezza sui luoghi di lavoro.

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1 Commento


  • Maurizio Fiorentini

    credo che sia il caso che i ragazzi analizzino come difendersi e soprattutto come difendere il corteo dalle cariche in modo di creare un cuscinetto difensivo. altrimenti non solo subiscono ma non sono esclusi danni gravi.
    credo che esistano forme difensive ampiamente sperimentate per proteggere il corteo

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